Qualche settimana fa ha destato un certo scalpore la notizia uscita sulla Frankfurter Allgemeine secondo cui la circoncisione in Germania costituirebbe una violazione dell’art. 233 del codice penale sulle mutilazioni corporali.
Mentre ancora si discute sul significato e il valore di questa interpretazione della milà, dall’Olanda arriva una notizia che mette in discussione un’altra delle tradizioni e dei principi essenziali dell’ebraismo, la macellazione rituale delle carni. Al Parlamento olandese infatti sta per essere presentato un disegno di legge che, se approvato, vieterebbe la shekhitah. La proposta pare nasca dalla convinzione che questo tipo di macellazione, eseguita per rendere la carne kasher, costituisca una forma di crudeltà nei confronti degli animali, e propone che anche in Olanda come già in Svizzera, Norvegia, Svezia e Islanda, sia introdotto l’obbligo di stordimento per l’animale da macello.
Se questa legge dovesse passare, l’Olanda sarebbe il primo paese dell’Unione europea ad introdurre una norma lesiva della libertà di religione, ha dichiarato il presidente dello European Jewish Congress, Moshe Kantor. Non solo: potrebbe indurre altri paesi dell’UE ad introdurre leggi analoghe. Le conseguenze, a lungo andare, potrebbero essere più insidiose di quel che si immagina, fino ad innescare fenomeni di discriminazione e antisemitismo, ha spiegato ancora Kantor.
La shekhitah, è bene ricordato, è un atto religioso, e chi lo esegue deve dimostrare di possedere non solo la perfetta conoscenza delle regole e delle tecnica della macellazione rituale, ma anche un alto senso della moralità. La shekhitah fa parte dei comandamenti biblici come il rispetto degli animali in quanto esseri viventi. La legge ebraica infatti, fra le altre cose, vieta di commettere crudeltà nei confronti degli animali, impone la moderazione nel consumo di carne nonchè l’obbligo di nutrire l’animale prima dell’uomo.
Al di là comunque degli aspetti contingenti, siano essi la legge olandese sulla macellazione o la discussione in Germania sulla circoncisione, ciò che deve farci riflettere come cittadini europei, sono le idee che stanno alla base di questi provvedimenti e dibattiti. E’ vero che, in linea generale, sono mossi dal principio del rispetto e della tutela dei più deboli, ma è vero anche che finiscono per mettere in discussione valori fondanti dell’Europa del secondo dopoguerra a cominciare appunto dalla libertà di culto e religione – con tutte le regole che la loro professione comportano. Non solo, fanno pensare ad una tendenza, sempre più generalizzata in Europa, volta più che a preservare la diversità, ad omologare costumi e culture secondo valori e principi condivisi solo da una parte della sua ancora variegata popolazione.
Tolleranza e integrazione, di cui ci sarà sempre più bisogno in Europa, non sembrano avere buone prospettive se le basi sono quelle prospettate dall’odierna Olanda, un paese che di questi tempi sembra sempre più spesso rinnegare la tradizione di accoglienza e accettazione del diverso che l’hanno contraddistinta per secoli.
Queste foto, circolate sui siti web di tutto il mondo, ne sono, purtroppo, una triste conferma.