Dopo la Danimarca anche nel Regno Unito finisce sotto accusa la macellazione rituale. I veterinari britannici lanciano infatti un appello contro le sofferenze non necessarie a cui vengono sottoposti gli animali abbattuti secondo il metodo halal e quello kasher.
John Blackwell, presidente della British Veterinary Association, dalle pagine del Times è arrivato a chiedere il bando di questi metodi se musulmani ed ebrei non introdurranno pratiche meno dolorose.
Come esempio da seguire viene indicato quello della Danimarca, dove una regolamentazione introdotta a febbraio obbliga i macellai a stordire gli animali prima di tagliare loro la gola e lasciarli dissanguare come vuole la tradizione rituale.
Si calcola che ogni settimana oltre 600mila capi, fra pollame, agnelli e bovini, vengano uccisi seguendo questo metodo nei macelli religiosi del Regno Unito. Molta di questa carne, però, ricorda il Times, non viene venduta come ‘halal’ e ‘kosher’, bensì con etichette generiche che quindi rendono inutile il rispetto della pratica religiosa.
Immediata la replica delle comunità ebraiche e musulmane. Shimon Cohen, direttore di Shechità Uk, ha replicato alle tesi di Blackwel: “Fra i vari importanti temi legati agli animali che oggi siamo chiamati a confrontarci, Blackwell ha scelto di concentrarsi su di uno che non è supportato dal consenso scientifico e che riguarda una minoranza di animali. Il fatto è che la macellazione religiosa è umana almeno quanto lo sono le pratiche industrializzate usate nella macellazione meccanica, che include elettroesecuzione, gassazione, spari, intrappolamenti, annegamento e bastonate”.
Dal canto suo, il governo britannico ha ribadito che proteggerà il diritto alla macellazione religiosa. Il vice prime ministro Nick Clegg, alla radio LBC, ha dichiarato che si sta impegnando per difendere la shechità e che ha già introdotto delle politiche di protezione della libertà religiosa.
Fra gli ebrei, rimane però forte il timore che sia il primo passo verso l’ennesimo bando della shechità in un Paese europeo.