I ricercatori del Leon Recanati Institute for Maritime Studies presso l’Università di Haifa stanno cercando di dimostrare che il relitto scoperto a Dor Beach nel 1976 possa essere la nave scomparsa del barone de Rotschild.
La nave in questione sarebbe stata una delle tre navi usate per trasportare materie prime provenienti dalla Francia verso una fabbrica di vetro fondata dal barone a Tantura. La nave scomparve senza lasciare traccia alla fine del XIX secolo. Che sia stata ora ritrovata un secolo più tardi?
“Sappiamo che due delle tre navi del barone sono state vendute, ma non abbiamo informazioni riguardanti la terza nave. La nave che abbiamo ritrovato presenta caratteristiche strutturali del tutto simili alle navi del barone, trasportava un carico analogo, ed è salpata e affondata nello stesso periodo” – hanno spiegato Deborah Cvikel e Micky Holtzman, che stanno indagando sul naufragio.
Nel 1893 il barone de Rothschild fondò una fabbrica di vetro nella spiaggia di Tantura per consentire la produzione locale di bottiglie per la cantina vinicola nella vicina Zichron Yaacov. La fabbrica era stata di fatto fondata e gestita da Meir Dizengoff, il primo Sindaco di Tel Aviv. Il barone de Rothschild aveva anche acquistato tre piccole navi per il trasporto di materie prime dalle fabbriche in Francia alla fabbrica di Tantura, e aveva ingaggiato equipaggi di origine ebraica. Grazie ad alcuni registri è stato possibile risalire all’acquisto delle navi e ai loro modelli. E ‘stato anche osservato che le navi sono state danneggiate, per cui si sono rese necessarie delle riparazioni. Due delle navi sono state vendute, mentre il destino della terza nave rimane sconosciuto.
Gli studiosi Cvikel e Holtzman stanno ora formulando l’ipotesi che una nave-relitto a due alberi al largo della costa di Dor (Tantura), soggetta a scavi per la prima volta nel 1999, possa essere la nave scomparsa del barone. Il relitto è stato scavato tra il 1999 e il 2000 portando alla luce la struttura della nave, e di nuovo nel 2008, per indagare sui contenuti della nave. L’attuale studio si concentra proprio sul trattamento dei reperti provenienti dagli scavi del 2008.
In seguito ai primi scavi sottomarini, i ricercatori giunsero alla conclusione che si trattasse di una goletta a due alberi, il cui naufragio può essere datato molto approssimativamente tra il 1660 e il 1960. L’attuale analisi dei reperti ha ridotto considerevolmente questo lasso di tempo. Una datazione più precisa della nave stessa, e in particolare della data del suo ultimo viaggio, si è resa possibile grazie alle scoperte fatte sugli oggetti presenti al suo interno: vasi, piastrelle in ceramica e tegole. Attraverso un’analisi meticolosa, i ricercatori hanno riscontrato che la maggior parte di questi oggetti erano marchiati con il nome della fabbrica in cui sono erano stati realizzati. Sono stati rinvenuti un totale di sei diversi marchi di fabbrica, tutti provenienti da fabbriche francesi attive alla fine del XIX secolo. Il ritrovamento del disegno raffigurante un leone, segno distintivo della fabbrica “Guichard Frères”, ha aiutato a delimitare ulteriormente la data in cui la nave potrebbe essere affondata, dal momento che questa azienda appare nell’annuario commerciale di Marsiglia tra il 1889 e il 1897.
Di conseguenza, risulta evidente che la nave trasportasse materie prime francesi destinate al nuovo insediamento di Zichron Yaacov (in particolar modo tegole e piastrelle in ceramica) e che il suo percorso passasse nei pressi di Tantura alla fine del XIX secolo. Un legame più stretto con le altre navi del barone è stato determinato anche dal fatto che in uno dei vasi i ricercatori hanno trovato del Solfato di Bario (BaSO4), un materiale usato per migliorare la trasparenza e la lucentezza del vetro.
“Questa potrebbe certamente essere una tra le decine di navi simili che solcavano le coste della Terra di Israele in quel periodo”, ammettono i ricercatori. “Tuttavia, sembrano esserci numerosi elementi che la collegano con Zichron Yaacov, con la fabbrica di vetro a Tantura, e con le altre navi del barone. Forse potremmo ora dedurre che la terza nave non è stata venduta e condannata all’oscurità come le sue sorelle, ma affondò col suo carico ancora a bordo.”