di Ruth Migliara
Dopo il successo editoriale dei cinque volumi sulla storia della Shoah editi nel 2006, la casa editrice Utet ha appena mandato alle stampe due nuovi volumi che, dedicati alla storia della Shoah in Italia, ne costituiscono un seguito e un approfondimento.
Il Teatro Franco Parenti ha ospitato un incontro di presentazione dell’opera in cui curatori e autori hanno illustrato linee fondamentali e peculiarità di questo nuovo progetto editoriale. Sono intervenuti David Bidussa, Mimmo Franzinelli, Valentina Pisanty. Gli interventi sono stati coordinati da Frediano Sessi.
In un intervento di apertura si succedono Andrèe Ruth Shammah, alla direzione artistica del teatro, il Presidente della comunità Ebraica di Milano Roberto Jarach e Enrico Cavetto, Direttore editoriale della Utet.
Emerge subito da questi primi interventi la rilevanza morale dei due volumi che, come altre opere analoghe, tutelano e salvaguardano la memoria collettiva della Shoah per la cui commerazione è solo da dieci anni istituito il Giorno della Memoria..
Parallelamente l’opera si segnala per la precisa volontà di concentrare l’attenzione all’ambito italiano e per l’intento di analizzare su lungo periodo il nascere e l’evolversi dell’antisemitismo.
Attraverso gli oltre cinquanta saggi di alcuni tra i massimi studiosi della Shoah, si traccia una storia delle persecuzioni antiebraiche in Italia, a partire dalle condizioni socio culturali che ne determinarono la nascita nell’Europa ottocentesca, fino alle estreme conseguenze dell’Olocausto.
Quando, in un secondo momento, prendono la parola, coordinati da Frediano Sessi del Corriere della Sera, anche alcuni tra gli autori e curatori dei due volumi, emergono i due tratti distintivi di questa “Storia della Shoah in Italia”: innanzi tutto non si deresponsabilizza il Fascismo italiano, come altre opere storiografiche fecero in passato, parlando delle persecuzioni e dell’eccidio degli ebrei come un fenomeno d’importazione tedesca. L’opera porta infatti avanti la prospettiva ormai consolidata per cui esiste una continuità tra persecuzione dei diritti degli ebrei nell’Italia del Fascio e persecuzione delle vite successiva all’occupazione nazista e alla Repubblica Sociale.
In secondo luogo del tutto nuovo è il fatto che un intero volume, il secondo, sia dedicato alla storia della memoria dell’Olocausto in Italia. Per la prima volta si evidenzia il processo di elaborazione, che attraverso la presa di coscienza, la ricostruzione e la trasfigurazione artistica, ha portato all’istituzione di questo Giorno della Memoria, che stiamo in questo ore celebrando.