Biografie, memoir, gialli, saggi storici, romanzi d’amore… Non solo evasione e intrattenimento. L’estate è anche una occasione per rileggere classici o prendere in mano testi che solo le vacanze ci danno il tempo di apprezzare. Ecco qualche idea per una summer list fuori dai canoni
Ci sono i turbamenti di una giovane haredì, il giorno prima delle nozze. E poi le favole di Rosh haShanà, i detti del Talmud e la riedizione dopo 35 anni di Dio mio, grazie, il capolavoro “biblico” di Bernard Malamud. E ancora la parabola esistenziale di Etty Hillesum. E poi riflessioni sull’attualità e sulla storia, le inquietudini della Tel Aviv di oggi e le testimonianze di scrittori dalla Cisgiordania; itinerari dell’anima e vagabondaggi del pensiero, da Agnes Heller a Joseph Solovetchik, dal Rinascimento alla Shoah. Ecco di seguito idee, letture, libri, spunti, per una summer list fuori dagli schemi.
◆ Narrativa ◆
Che cosa pensa una giovane haredì alla vigilia delle proprie nozze? L’ansia e l’emozione si contengono a fatica sotto la seta fragile dell’abito tramandato dalla nonna alle nipoti, indossato e riadattato più volte negli anni, fino a nascondere sotto le perle un reticolo di dolorose cicatrici. Chani è diversa dalle sorelle e dalle amiche, è piena di curiosità, di dubbi, di spavento e attrazione verso il mistero dei misteri: la prima notte di nozze. Vuole caparbiamente inseguire la sua indipendenza di pensiero, pur accettando il ruolo e il fidanzato, con il quale cerca un dialogo sincero perché sia la verità la chiave del loro amore. Salti temporali tra Londra e Gerusalemme, tra libertà e ortodossia, ricostruiscono, fianco a fianco, la storia di Chani e quella di Rivka, la Rebbetzin che la incoraggia e la prepara al matrimonio, alle sue quiete, legittime gioie e agli inevitabili dolori. Ma Rivka stessa è combattuta e tesa per le sorti del proprio matrimonio, da quando un aborto le ha rivelato la fragilità del marito, incapace di tradurre l’affetto in reale vicinanza, fisica ed emotiva. Il romanzo di Eve Harris fa entrare i lettori in un “mondo a parte”, certo non sconosciuto per i lettori ebrei, e interessante perché ricco di sfumature, introspezione, ricerca di sé tra fede e speranza. Ester Moscati
Eve Harris, Il matrimonio di Chani Kaufman, trad. Paolo Lorusso, LiberAria Editrice, pp. 329, euro 16,00
Sono tre piani di una casa, ma anche e soprattutto i tre diversi livelli della personalità secondo Freud – Es, Io, Super-io – quelli che va a indagare Eshkol Nevo nel suo nuovo libro Tre piani: ennesima prova della straordinaria capacità dell’autore israeliano di inoltrarsi nel cuore delle relazioni umane. Nelle vicende delle tre famiglie che abitano i tre piani di una casa, si intrecciano sentimenti diversi – dal bisogno di amore al tradimento, dal sospetto alla paura di lasciarsi andare – che Nevo racconta attraverso personaggi di grande umanità e profondità, come solo lui sa fare. Ilaria Myr
Eshkol Nevo, Tre piani, trad. Raffaella Scardi e Ofra Bannet, Neri Pozza, pp. 255, euro 17,00
Tra fine Ottocento e la tragedia della Shoah, scomparvero dalla carta geografica e dalla cornice culturale ed etnica europea non solo milioni di ebrei, ma anche intere regioni come la Moravia, in cui nacque Sigmund Freud, la Prussia Orientale e la città di Konigsberg, e la Galizia, terra che dette i natali a grandi scrittori come Joseph Roth, autore di capolavori come Giobbe e la Leggenda del Santo bevitore, Aron Appelfeld, S.Y. Agnon e il poeta Paul Celan. La Galizia, la Bucovina e cittadine come Leopoli e la splendida Chernowitz, cerniera fra Romania e Ucraina, rivivono nelle straordinarie pagine del libro di Martin Pollack Galizia, viaggio nel cuore scomparso della Mitteleuropa. Un testo potente e pieno di nostalgia ma sobrio ed estremamente accurato, che descrive minuziosamente con una prosa asciutta questa regione, sottolineando che “l’interesse occidentale per questo territorio è nato solo dopo la sua distruzione”. Roberto Zadik
Martin Pollack, Galizia, viaggio nel cuore scomparso della Mitteleuropa, trad. Fabio Cremonesi, Keller editore, pp. 246, euro 18.00
Sono cinque gli amori diversi, passionali e struggenti che il protagonista, Paul, racconta in questo nuovo libro di André Aciman, autore, fra gli altri, del successo Chiamami con il tuo nome e di Ultima notte ad Alessandria. È il primo amore per Nanni, uomo di cui si innamora nell’isola italiana dove trascorre le vacanze della sua infanzia, a rivivere nelle relazioni con Maud, Manfred e la scrittrice Chloe: esperienze diverse, che Paul vive con tutto se stesso, nella prosa emozionante di Aciman. Un romanzo coinvolgente, a tratti crudo, vibrante di vita.
Ilaria Myr
André Aciman, Variazioni su un tema originale, trad. Valeria Bastia, Guanda, pp. 300, euro 18,00
È la ri-narrazione di una delle prime leggende chassidiche questo bel libro per bambini incentrato sul concetto di Teshuvà, il pentimento per i propri peccati, ma soprattutto il “ritorno” alla nostra vera natura morale. Tutto ciò è evidente nella storia di Jacob, uomo malvagio che ogni Rosh ha Shanà butta via i propri peccati nel mare, facendo tashlich, che solo dopo un vero e sincero pentimento riesce a pulire la propria anima, liberandola da tutte le colpe che per anni aveva accumulato. “Perché – come si legge nel libro – se mantenete pulita la vostra anima, la parte migliore di voi trasparirà sempre e questo è certo, com’è certo che le gocce di pioggia lavano il mare”. Un bel libro da leggere ai propri figli, in occasione di Rosh haShanà, per insegnare loro il valore del pentimento e della moralità nell’ebraismo.
Ilaria Myr
Il mostro di Jacob. Un racconto per il Capodanno ebraico, rinarrato da Eric A. Kimmel, illustrato da Jon J. Muth, trad. R. Volponi, Giuntina, pp. 32, euro 15,00
Quella di Heda Margolius Kovaly è la storia di un paese, la Cecoslovacchia, e di eroi che si sono battuti contro i peggiori regimi del Novecento. Nata a Praga nel 1919, deportata a Bergen-Belsen in quanto ebrea, riuscì a fuggire dal campo e a sopravvivere alla guerra. Purtroppo per lei, il periodo di quiete che ne seguì durò poco, perché il dominio nazista finì solo per lasciare il posto a una tirannia anch’essa crudele, quella comunista. Inizialmente, lei e il marito Rudolf, e con loro molti cecoslovacchi, sono convinti di poter creare una società libera in cui tutti siano uguali; poco dopo, questa speranza viene distrutta da un governo che vuole solo il proprio interesse e nel frattempo finge di rappresentare la classe operaia; a ciò si aggiungono le testimonianze di un antisemitismo ben lontano dall’essere scomparso. La dittatura non esita a infliggere sofferenze inimmaginabili per chi è cresciuto in un paese davvero libero, tanto da suscitare sempre più proteste fino a quel fatale 1968, quando le truppe sovietiche invadono il Paese, spingendo Heda a emigrare negli Stati Uniti. Una storia che tocca nel profondo, e che serve a ricordarci come il sogno di un mondo migliore possa tramutarsi in un incubo.
Nathan Greppi
Heda Margolius Kovaly, Sotto una stella crudele – Una vita a Praga, trad. Silvia Pareschi, Adelphi, pp. 214, euro 20,00.
Vi è mai toccato di stare lontani dalla vostra parte migliore, a una distanza incalcolabile? Intenso e originale, dalla trama magistralmente intessuta, Gemelle imperfette di Affinity Konar è stato inserito dal New York Times fra i libri più importanti del 2016. Il romanzo, sorprendente proposta di un’autrice esordiente, narra con un linguaggio lieve e vibrante la storia di Pearl e Stasha, due gemelle unite da un legame simbiotico e dal comune destino che le porta nello “Zoo di Mengele” ad Auschwitz. Così due vite e due voci si intrecciano e si raccontano trasportando il lettore fra vita e morte, fra buio e speranza.
“Non riuscivo a immaginare nulla di più sontuoso di quell’utero condiviso, ma (…) Pearl ha voluto vedere il mondo oltre noi due. E così, con neonata baldanza, è schizzata fuori da nostra madre. Per rassicurarmi, mi sono detta che (…) sarebbe tornata e avrebbe riso di me. Invece non è tornata, e a me è mancato il respiro. Vi è mai toccato di stare lontani dalla vostra parte migliore, a una distanza incalcolabile”? Con queste parole Stasha parla del legame indissolubile con la sorella, quel legame che, questa volta nel mondo separato del lager, verrà spezzato dall’improvvisa scomparsa di Pearl. Seppur trasformata e ferita dall’esperienza tragica di Auschwitz, Stasha continuerà a sperare di riabbracciare la sua gemella e, dopo l’arrivo dell’Armata Rossa, ne intraprenderà la ricerca attraverso una Polonia distrutta. Inizia così un altro viaggio, un’altra speranza, un altro ‘mondo di fuori’ dove trovare il proprio posto e la propria identità.
Ilaria Ester Ramazzotti
Affinity Konar, Gemelle imperfette, trad. Elisa Banfi, Longanesi & C, pp. 360, euro 16,90
◆ Pensiero – Saggi ◆
Due scrittori che per vent’anni avevano scelto di non occuparsi della questione israelo-palestinese, decidono di coinvolgere altri scrittori in un progetto di narrazione e testimonianza. L’occasione è un viaggio in Israele di Ayelet Waldman (che peraltro in Israele c’è nata, salvo poi vivere in Canada e negli Stati Uniti), invitata a Gerusalemme per un Festival letterario. Qui incontra gli attivisti di Breaking the silence, l’organizzazione creata da ex soldati di Tzahal che durante il servizio nei Territori si sono resi conto della brutalità dell’occupazione militare. Da questa consapevolezza nasce il progetto: inviare un gruppo vasto e qualificato di scrittori internazionali, tra i quali diversi vincitori di Pulitzer e altri prestigiosi premi, – ebrei, cristiani, musulmani, buddisti e agnostici – nei Territori per un periodo sufficiente a riportare una testimonianza di “vita vissuta” e tradurla in un volume collettivo di scritti e racconti, voci diverse e articolate. Lo scopo? Non chiudere gli occhi di fronte a una realtà difficile da digerire, soprattutto in quanto ebrei e vicini a Israele e alle sue ragioni, alle esigenze di difesa e di sopravvivenza. Che non possono tuttavia prescindere dal rispetto dei diritti umani. Ester Moscati
Michael Chabon, Ayelet Waldman, Cenere e ulivi, Rizzoli, pp. 504, euro 24,00
L’odio antiebraico è sempre stato al centro di ogni fanatismo, di destra, di sinistra o religioso. Oggi, nell’era dei social network, trova nuovi pretesti e canali. Il nuovo antisemitismo si spaccia spesso per antisionismo e alimenta l’ossessione contro Israele. In rete divampano pseudo-teorie cospirativiste, deliranti complottismi e assurde liste di ebrei. Pregiudizi e stereotipi serpeggiano soprattutto fra i 5 Stelle e nell’area dell’islam politico. Sono la punta di un iceberg che ha dimensioni inquietanti. Una analisi interessante, nel nuovo libro-dossier, che ha per coautore Davide Romano.
Alberto Giannoni e Davide Romano, Le reti dei nuovi antisemiti, prefazione Fiamma Nirenstein, Il Giornale Dossier
“La pentola comune non è né calda né fredda”. “Scendi un gradino e sposati”. “Anticipa tu e dichiara il tuo difetto”. Questo tesoro inestimabile di detti ed epigrammi sono un patrimonio confluito all’interno delle parlate degli ebrei italiani e sviluppato in secoli di segregazione nei ghetti. Amedeo Spagnoletto lo recupera oggi per noi, affievolito da decenni di omologazione e impoverimento culturale, pesca nel mare inesauribile del Talmud Bavlì e ci restituisce le pepite di luce della nostra tradizione. Così facendo, Spagnoletto ci racconta pudicamente di sé, della sua ricca esperienza di maestro e insegnante, ci delizia con citazioni e storie, ci fa ridere e pensare. Un piccolo e svelto compendio ad opera di uno dei più talentuosi giovani rabbini italiani, una delle promesse della grande tradizione del rabbinismo nostrano. Fiona Diwan
Amedeo Spagnoletto, Detti e contraddetti del Talmud, Giuntina, pp. 139, euro 10,00
Con colpevole ritardo giunge finalmente a noi questo breve e piccolo gioiello di uno dei più grandi pensatori del XX secolo, un capolavoro spirituale nonché una lettura folgorante, capace di regalare vibranti echi e risonanze a chiunque si chini sulla propria interiorità, cercando di venirne a capo con in mano la bussola del racconto biblico. La distinzione tra un Adam Rishon e un Adam Shenì resta una delle più belle e sorprendenti intuizioni di J. Soloveitchik, una lettura esistenziale e psichica del racconto della Creazione in cui il primo Adamo e il secondo Adamo altri non sono che l’essere umano nel suo eterno dualismo, nella sospesa tensione tra alto e basso, celeste e terreno, campione di un destino di fragilità e ferita, ma anche creatura ammantata di luce e riflesso del divino. Fiona Diwan
Joseph D. B. Soloveitchik, La solitudine dell’uomo di fede, trad. Vittorio Robiati Bendaud, Belforte editore, pp 108, euro 15,00
Un saggio imprescindibile per capire come si costruì l’immaginario deviato nazista. Un tassello supplementare per cogliere ciò che accadde in Germania negli anni Trenta. Una nuova chiave di lettura che partendo dal rogo dei libri e dalle scene di furore anti-biblico della Kristallnacht nel 1938, arriva a spiegare l’afflato messianico che animò il nazionalsocialsmo nella sua volontà di dare corso a un nuovo inizio, a una rifondazione del pianeta, bruciando tutti i ponti dietro le spalle e quindi i libri-contenitori-di-memoria; in particolare l’opera fondativa dello stesso mondo cristiano, ossia la Bibbia ebraica, sia sotto forma di rotoli della Torà che in quella tradotta da Lutero. Un’analisi originale, che fonda un nuovo filone di indagine storica. Irrinunciabile.
Fiona Diwan
Alon Confino, Un mondo senza ebrei – L’immaginario nazista dalla persecuzione al genocidio, Mondadori, pp. 333, euro 22,00
◆ Biografie ◆
Due donne di potere, due cognate, giovani mecenatesse belle e ambiziose: Isabella d’Este e Lucrezia Borgia. Un’epoca, Umanesimo e Rinascimento, restituita con penna sapida e profumata da una scrittrice dotata di una erudizione mostruosa: la storica Alessandra Necci ha la capacità di raccontare le vicende della politica e gli intrighi della storia visti “da dentro, dal ventre della balena”, come pochi studiosi sanno fare; un equilibrio perfetto tra divulgazione e saggio storico, una narrazione avvincente, pirotecnica, rigorosa e mai banale. La narrazione storica che prende vita come un “palio delle contrade morte” e che improvvisamente resuscita, avvincente e vivo. Miseria e nobiltà di un’Italia grandiosa e ancora attuale, con i suoi particolarismi e le sue piccinerie. Sullo sfondo, lontana dagli echi di corte, si intravede in filigrana la vita degli ebrei sotto i Gonzaga e i duchi d’Este, un destino a correnti alternate, stretti tra rigori e liberalità, nell’eterno destino ebraico di soggiacere alle volontà e ai capricci del potente di turno. Senza dimenticare che proprio l’Umanesimo fu una delle poche e rare stagioni in cui il mondo ebraico fiorì, regalando all’Italia figure meravigliose, Jochanan Alemanno, Elisha del Medigo, Flavio Mitridate…, uomini capaci di fecondare il pensiero rinascimentale e influenzare Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, Michelangelo, nonché le corti dei Gonzaga e dei d’Este, qui descritte e narrate. Fiona Diwan
Alessandra Necci, Isabella e Lucrezia, le due cognate- Donne di potere e di corte nell’Italia del Rinascimento, Marsilio, pp. 646, euro 19,50
A vent’anni il pittore Lorenzo Lotto lasciava Venezia con i suoi fasti e giochi di potere. L’artista introverso preferiva il fascino della provincia da cui trarre linfa vitale e alchemiche intuizioni da trasferire nei suoi dipinti. Correva l’anno 1500… Nel romanzo di Lucia Tancredi, Lotto parte dalla città lagunare per ritornare e ripartire. Ecco allora il lettore catapultato nelle strade strette delle Mercerie, popolate da astrologi caldei ed ebrei qabbalisti laddove si avvertono i sinistri anche se remoti echi della Santa Inquisizione. Ed ecco il pittore nei suoi febbricitanti itinerari della Marca maceratese, terra stanziale ma anche di approdo di sefarditi perseguitati dopo una lunga migrazione attraverso il Portogallo. Con lo sguardo del Lotto e del critico Bernard Berenson (il primo che ne intuì il genio, con un saggio nel 1895), l’autrice ci trasporta in un mondo trasognato, dove la souffrance dell’artista, unita all’ossessione del suo scopritore, ci regala lo spaccato pirotecnico di un’epoca che la dice lunga sulle nostre fragilità ma anche sulla misteriosa e impenetrabile bellezza della nostra stessa (artistica) esistenza.
Marina Gersony
Lucia Tancredi, L’otto, Editore ev, pp. 340, euro 20,00.
Il rapporto maestro-allieva. Il dolore per l’anaffettività familiare. La scrittura vissuta in chiave di liberazione e come forma di guarigione dalle proprie insicurezze e ferite, dalla propria possessività parossistica. Come in un ricamo sul merletto del Diario di Etty Hillesum, Edgarda Ferri fa rivivere per noi non solo il contesto dell’Olanda degli anni Trenta, la trama psicologica della famiglia Hillesum, il mondo ebraico di allora e l’ascesa del nazismo. Edgarda Ferri si focalizza, con grande perizia letteraria e collaudata capacità di indagine storica, sul mondo interiore di una giovane donna che scelse di non salvarsi dalla morte nei lager e di condividere volontariamente il destino tragico del suo popolo. Una ragazza di 29 anni dotata di slancio mistico e sensibilità accesa, vorace e infuocata, dotata di un talento letterario che non ebbe il tempo di fiorire ma il cui bocciolo era pronto a schiudersi se Auschwitz non l’avesse inghiottito. Ma questo libro è anche un tuffo nelle profondità vertiginose (e a volte distruttive) della libido femminile, nel modo di cercare, ricevere e dare amore delle donne. Un viaggio nell’inquietudine di una generazione ebraica, quella che negli anni Trenta si pensò libera, ardita e sperimentale, parte vibrante della storia europea, ma il cui palpito fu soppresso sul nascere. Le ultime pagine sono straordinarie, una struggente discesa agli inferi che non saprà rinunciare al senso del grottesco, così ebraico, di cui era prodigiosamente dotata Etty. Fiona Diwan
Edgarda Ferri, Un gomitolo aggrovigliato è il mio cuore – Vita di Etty Hillesum, editore La nave di Teseo, pp. 181, euro 16,00
Raccontare i 95 anni di vita di Bernard Berenson, ovvero dell’uomo a cui dobbiamo la nostra visione del Rinascimento italiano, vera leggenda della storia dell’arte, un gigante dell’attribuzionismo degli Old Masters, non è cosa semplice. Questa di Rachel Cohen ha il merito di indagare per la prima volta i suoi rapporti con l’ebraismo, le origini lituane, la famiglia emigrata a Boston. Nato poverissimo, seppe circondarsi di eleganza e fasto, dandy vissuto nella mitica villa dei Tatti sopra Firenze, divenne ricchissimo e punto di riferimento per mercanti, collezionisti e aste. Ma Berenson ebbe rapporti appassionati anche con le numerose donne della sua vita, tutte colte, raffinate, spesso ricche e potenti. Un’avventura intellettuale e umana prodigiosa. Il nostro debito con la sua figura resta ancora aperto.
Fiona Diwan
Rachel Cohen, Bernard Berenson – da Boston a Firenze, trad. Mariagrazia Gini, Adelphi, pp. 326, euro 32,00
◆ Memoir ◆
Agnes Heller, 88 anni, filosofa ebrea-ungherese, massimo esponente della Scuola di Budapest. Un paio di anni fa, a Milano, il giovane regista Raphael Tobia Vogel ha presentato un prezioso film-intervista sulla sua vita. Qualche mese fa è uscito in Italia il saggio Breve storia della mia filosofia, in cui la Heller racconta il suo percorso filosofico in quattro tappe: gli “anni dell’apprendistato”, a lezione da György Lukàcs, prima e dopo la rivoluzione ungherese; gli «anni del dialogo”, epoca di fermento all’interno della Scuola di Budapest; gli «anni della costruzione e dell’intervento», caratterizzati dall’impegno politico durante l’esilio australiano; e gli «anni della peregrinazione», fra lezioni e conferenze in giro per il mondo. Un libro da non perdere. Marina Gersony
Ágnes Heller, Breve storia della mia filosofia, trad. C. Astore, Editore Castelvecchi, pp.187, euro 17.50
«La città di L’viv svolge un ruolo importante in questa storia. Per tutto l’Ottocento è stata chiamata Lemberg e si trovava ai margini orientali dell’Impero austro-ungarico. Subito dopo la Prima guerra mondiale divenne parte del nuovo stato indipendente della Polonia e prese il nome di Lwów, che mantenne fino allo scoppio della Seconda guerra mondiale, quando fu occupata dai sovietici che la rinominarono L’vov». L’viv, L’vov, Lwów, in italiano Leopoli… È proprio da qui che inizia il viaggio di Philippe Sands, scrittore e avvocato a Londra. Nel 2010 Sands si reca a Leopoli per tenere una conferenza sui crimini di massa e sul processo di Norimberga, città dove nacque suo nonno materno che ha nascosto il suo passato di ebreo sopravvissuto al nazismo. Tra memoria famigliare recuperata e storia rivisitata, il libro è stato accolto con grande favore di critica e lettori. Intrigo, verve e l’intensità di un thriller. Marina Gersony
Philippe Sands, La strada verso est, Guanda, pp. 448; euro 29,00.
Il viaggio di Tibor, in fuga dalla tirannia
Il dramma della guerra, il coraggio di scelte individuali di fronte al Male, el’importanza della memoria. La Promessa del tramonto è un romanzo intenso e coinvolgente, l’’autrice, Nicoletta Sipos, è nata a Bèkèscsaba in Ungheria nel 1941. Firma nota al grande pubblico e acuta esploratrice dello spirito del tempo, ha scritto racconti, saggi e romanzi, è stata inviata speciale di Gente e redattore capo di Chi, sulle cui pagine tiene una rubrica di libri. La Promessa del tramonto si basa su una rigorosa realtà dei fatti prima nell’Italia fascista delle Leggi razziali, poi nell’Ungheria antisemita, liberata dai tedeschi nel ‘45 dall’Armata Rossa fino alla fase dell’epurazione stalinista. Tibor, giovane medico ebreo, passa la vita in perenne fuga dalle derive autoritarie che si spandono a macchia d’olio in un’Europa che ha perso l’anima e se stessa; una realtà terribile e inaccettabile per il suo spirito libero e le sue aspirazioni a un mondo più giusto e pacifico. Quello di Tibor non è però soltanto un viaggio tra odio, intolleranza e identità spezzate. È anche la storia di un medico coraggioso che non lesina aiuto a nessuno, neppure – quando capita – al nemico, pur di non venir meno a una professione in cui crede e a un profondo senso etico radicato in lui. La sua è anche una magnifica storia di amore, l’amore che nutre per Sara, la ragazza con cui ha deciso di condividere il destino nella buona e nella cattiva sorte. Entrambi consapevoli che per sopravvivere devono rimanere uniti nonostante la lontananza imposta dalle persecuzioni, non perdono mai la speranza di un futuro possibile: in due nulla è davvero impossibile e ogni cosa, anche la più difficile, diventa illuminata. Marina Gersony
Nicoletta Sipos, La promessa del tramonto, Garzanti, pp. 326, euro 16,90.
La lotteria dei milioni. Combine al Gran Premio di Tripoli – 1933
Il fascino della Tripoli italiana degli anni ’30. La passione per le corse automobilistiche e la grande rivalità tra i campioni Varzi e Nuvolari, un incavolatissimo Enzo Ferrari, la prima Lotteria mai svolta in Italia, un sorprendente circuito in mezzo al deserto, un montepremi pazzesco… E poi, soprattutto, una combine molto ben architettata per truccare la gara. Questi gli ingredienti di fondo dell’ultimo romanzo di Daniel Fishman. Dopo Il Chilometro d’Oro ambientato in Egitto, l’autore si è spostato nella vicina Libia. Chi vi ha vissuto, ritroverà le atmosfere, i personaggi popolari, le strade e i negozi, tutti ben rappresentati. Ma anche la sorprendente trasformazione che la città viveva in occasione dell’evento clou dell’anno: il Gran Premio di automobilismo. Ci si andava, vestiti come alle corse ippiche di Ascot, ma invece dei prati inglesi c’erano le tribune di un avveniristico circuito in mezzo all’assolato deserto.
La gara del 1933 finirà al fotofinish e darà adito a tante polemiche. Per questo il regime fascista ordinò di mettere la vicenda sotto silenzio. Questo romanzo fa riemergere dall’oblio del tempo una storia dimenticata e che incollò tutta l’Italia alla radio in trepidante attesa, sia per il risultato sportivo sia per le sorti dei biglietti estratti alla Lotteria. Una storia reale, ben documentata, narrata con stile ironico e divertente.
Il libro in edizione cartacea o e-book, può essere acquistato su bookabook.it/prodotto/la-lotteria-dei-milioni/