di Roberto Zadik
Non tutti sanno che lo scatenato attore inglese Peter Sellers era di religione ebraica e che fu uno dei primi comici a incarnare assieme a Charlie Chaplin e a Woody Allen il ruolo del perdente con grande autoironia e eleganza tipicamente britannica. Prima di Jerry Lewis, di Paolo Villaggio nel suo mitico Fantozzi e di Rowan Atkinson nei panni di Mr Bean, Sellers nel 1963 cominciò a farci ridere nel ruolo del disastroso ispettor Clouseau nel film “La pantera Rosa” che diventò una saga molto fortunata durata fino al 1978 e diretta sempre dal bravo e raffinato Blake Edwards. Richard Henry Sellars, questo il suo vero nome, il prossimo 8 settembre, compierebbe 90 anni, era nato nel 1925 ma se ne andò ben prima, il 24 luglio 1980 per infarto nemmeno 55enne.
Interprete versatile e prodigioso imitatore, Sellers, cominciò a diventare una celebrità grazie alle sue imitazioni radiofoniche negli anni ’50 e alle sue tante interpretazioni. Da segnalare due film dell’amico e correligionario Kubrick, Leone ascendente Scorpione, che divertito dalla sua verve comica lo volle sia per “Lolita” nel 1962 che per “Il dottor Stranamore” che nel 1963 fu il suo primo grande successo dove sbalordì la critica con una prodigiosa interpretazione di uno scienziato pazzo alle prese con la bomba atomica e la Guerra Fredda fra Stati Uniti e Unione Sovietica.
Come tanti comici Sellers però in privato era una persona molto difficile, lunatico e insicuro, sfrontato e tagliente, Vergine ascendente Vergine, e si sposò per ben quattro volte, uno dei suoi matrimoni fu con la bellissima modella svedese Britt Ekland. Vizioso e donnaiolo, la sua vita tormentata è stata brillantemente riassunta dal bel film “Tu chiamami Peter” con un insuperabile Geoffrey Rush.
Rinchiuso nel personaggio del goffo e imbranato Ispettor Clouseau, dove si burlava dei film polizieschi molto in voga negli anni ’60, questo attore si è affermato velocemente già dal primo episodio della “Pantera Rosa” uscito nel 1964 facendo ridere sonoramente il pubblico col suo umorismo raffinato e pungente. Tanti sono stati i film girati dall’instancabile e incontentabile Sellers sia nella Pantera Rosa, che ha ispirato i Fratelli Zucker nella serie de “La pallottola spuntata”, che in altri contesti.
Pensiamo a “Hollywood Party” altro suo successone del 1968, al primo film di Woody Allen “Ciao Pussycat” diretto da Herbert Ross e al suo ultimo lavoro “Il diabolico complotto del Dr Fu Manchu” dove Sellers sembra prevedere la propria fine con una parodia sul tema dell’immortalità. Notevoli furono anche le sue interpretazioni drammatiche come nel film “Oltre il giardino” e esilaranti anche le sue interviste nei programmi tv anni Settanta dove impersonava sempre personaggi stralunati e stravaganti nell’eterna fuga da sé stesso e dalle sue inquietudini, questo interprete è stato molto dimenticato dalle nuove generazioni. Nonostante le sue ombre e il suo disagio esistenziale, Peter Sellers è un personaggio affascinante e enigmatico e fu un esempio di quanto il successo non riesca a curare l’insicurezza ma certe volte la accentui e di come un’apparente allegria possa nascondere una grande tristezza e un enorme talento.