di Roberto Zadik
Come si dice “dalle stelle alle stalle”. Brusco rovesciamento di sorti per l’acclamato produttore ebreo newyorchese Harvey Weinstein fondatore della Miramax, che dopo essere stato insignito di onorificenze prestigiose da vari Paesi, e aver prodotto un ingente numero di film, fra questi “Le iene” di Quentin Tarantino, “Sesso, bugie e videotape” di Soderbergh “Gangs of New York” bel film noir di Scorsese e l’italiano “Malena” di Giuseppe Tornatore, ora è nell’occhio del ciclone.
Motivo? Weinstein a 65 anni compiuti lo scorso 19 marzo (Pesci) è finito in uno “tsunami” di accuse per violenze sessuali, stupri, e reati a danni di più di venti donne con cui ha lavorato nella sua quasi quarantennale carriera iniziata nei primi anni Ottanta.
Sposatosi due volte e padre di cinque figli, ora la sua seconda moglie, la modella e disegnatrice di moda inglese Geraldina Chapman, di 20 anni più giovane, scossa da questo “fango mediatico” vuole chiedere la separazione e Weinstein rischia il carcere. Una vicenda torbida e incresciosa ma non certo rara nel mondo dello spettacolo che per molti versi ricorda celebri casi, passati alle cronache, dal presidente americano Clinton fino alla vicenda Strauss Kahn, fino al regista ebreo francese Polanski e a Woody Allen finito anche lui nei guai a causa della sua ex moglie Mia Farrow che lo accusava di avere un rapporto eccessivamente “affettuoso” con la loro figlia adottiva Soon Yi Previn.
Da poco più di una settimana, il produttore è sotto attacco da parte di numerose attrici, alcune delle quali molto note, dall’italiana Asia Argento, alle due ex di Brad Pitt, Gwyneth Paltrow e Angelina Jolie a Mira Sorvino, che su vari siti, dal Daily Telegraph a The Guardian, denunciano di essere state “vittime” delle avances e delle violenze sessuali di Weinstein. Il coro di accuse partirebbero addirittura dal 1992 e stando a quanto ha sottolineato il sito del “Telegraph” gli ispettori di Scotland Yard e la polizia di New York starebbero indagando su tutta questa incresciosa faccenda. Weinstein ovviamente ha cercato subito di difendersi negando con forza tutte le accuse contro di lui ma tutto sembra essere ormai irreversibile.
Sabato scorso, l’Academy of Motion Picture of Arts and Scientists, quella che ogni anno consegna gli Oscar, ha votato la sua espulsione e in Francia il Presidente Macron domenica ha deciso di revocare la prestigiosa “Legione d’Onore” conferitagli tempo fa. Attivo in varie cause umanitarie e di beneficenza, nella lotta all’Aids e al Diabete, amico del presidente Obama, il produttore fino a poco tempo fa era un personaggio di tutto rispetto, vincitore coi suoi film di più di 81 premi Oscar e insignito di premi e prestigiosi riconoscimenti.
Fra le reazioni apparse sul web, molto intristito dalla vicenda, il suo amico, correligionario e concittadino Woody Allen che anche lui era stato colpito da problemi giudiziari analoghi. Molto intristito da tutta questa vicenda, il regista, 82 ani il prossimo primo dicembre, si è definito, come riporta il sito Movieplayer, “molto dispiaciuto per questa vicenda e per tutte le persone coinvolte e per Harvey che si è rovinato la vita. Spero che tutto questo non si trasformi in una caccia alle streghe”. Chissà come andrà a finire? Weinstein finirà in galera e la moglie si separerà da lui? Si tratta di un vero e proprio dramma e ogni volta che le voci di cortile cominciano a espandersi non si sa mai come può andare a finire. In tema di testimonianze “piccanti” sul sito inglese “The Guardian” ci sono varie confessioni di celebrità molestate da lui.
Prima fra tutte l’attrice italiana Asia Argento, figlia del regista horror Dario, 42enne, che ha raccontato di essere stata stuprata da Weinstein quando aveva solo 21 anni. A quanto pare, l’attrice avrebbe rivelato al New Yorker di essere stata invitata quando si trovava vicino a Cannes a un party nel suo albergo, l’”Hotel du Cap Eden Roc” e di esersi trovata da sola con lui. Una volta arrivati nella sua camera, la Argento racconta di aver respinto le ripetute molestie di lui e che questo episodio “è stato un terribile trauma anche se poi ho accettato un rapporto con lui per non rovinarmi la carriera. Se fossi stata una donna forte mi sarei ribellata ma non l’ho fatto”. Un racconto analogo è stato fornito anche da Rosanna Arquette, celebre fra gli anni ’80 e gli anni ’90 che ha raccontato di essere stata toccata da lui mentre lavoravano allo script di un film, mentre l’attrice Lysette Anthony ha descritto di essere stata “assalita nell’atrio di casa sua” da lui sottolineando di aver “pianto per giorni seduta nel bagno”. Si tratterebbe di un ciclone mediatico in cui mezza Hollywood si sta scagliando contro Weinstein. Fra le reazioni annotate dal sito Usmagazine, tanti interventi di grandi personaggi che hanno lavorato con lui. Da chi, come la vedova Cobain, Courtney Love già nel 2005 avvertiva amici e colleghi di “non accettare suoi inviti a feste e uscite” al regista Tarantino che su Twitter lo scorso 12 ottobre si è definito “talmente sconvolto dalla vicenda di aver bisogno di tempo per poterne parlare pubblicamente”, a Leonardo Di Caprio “non ci sono scuse contro questo genere di espisodi”, a Ryan Gosling che ha espresso “sostegno a chiunque subisca violenze” fino a Tom Hanks “non voglio prendermela con Harvey ma qualcosa sta crollando qui”. Toccante la testimonianza di George Clooney suo amico per vent’anni che ha detto “sono uscito con Harvey a cena e alle feste per vent’anni ed è stato lui a lanciarmi come attore, ma non ho mai assistito a nessun episodio del genere”
Descritto in passato come molto lavoratore e di successo, Weinstein assieme al fratello Bob, è sempre stato grande appassionato di cinema tanto da fondare assieme a lui negli anni ’80 la Miramax, dai nomi dei loro genitori Max e Miriam. Sembrava che tutto da lì andasse bene con una serie di film di successo, amicizie importanti con Clinton, John Kerry e Obama, e grandi pellicole e collaborazioni, con i migliori registi. Scorsese,anche per “The Aviator” Tarantino, con Iene e Pulp Fiction, Il Postino con Troisi, e tanti altri nomi e pellicole, fra cui “Jayne Eyre” o “Scandal” che sembrava profeticamente prevedere quanto sta accadendo nel 1989, ma ora sembra che tutto stia precipitando per Weinstein e il suo dorato impero.