di Ufficio Rabbinico di Milano
13 Adàr II 5771
Devar Torà
“E il recipiente di terracotta in cui [il sacrificio] sarà stato sottoposto a cottura, dovrà esser rotto…..” (Vayikrà 6, 21) Il grande commentatore Rashì sottolinea che, questa mitzwà, e cioè di rompere i recipienti, riguarda tutti i Kodashim, vale a dire tutti i recipienti consacrati. A questo punto si domandano i Maestri quale sia l’insegnamento che la Torà vuole trasmetterci. Il Kelì Yakar associa l’utensile dove viene cotto il sacrificio per l’espiazione dei peccati con l’uomo. Così come l’utensile assorbe nel suo interno il divieto, e non ha riparazione se non con la sua rottura. Così l’uomo che viene ad espiare un peccato, che ha assorbito nel suo intimo compiendo quella trasgressione, non ha riparazione se non con la “rottura” –lacerazione del proprio cuore. Solo cosi con il “cuore rotto” l’uomo potrà arrivare al pentimento ed alla purificazione.
Halakhà: le 4 mitzvòt di Purìm
1. Lettura doppia (sera e mattina) della Meghillà obbligatoria per uomini e donne. La lettura va ascoltata dall’inizio alla fine senza perdere nemmeno una parola. Si esce d’obbligo ascoltando la lettura delchazàn o leggendo da una meghillà kesherà (cioè dal rotolo di pergamena) e non dal libro stampato. Perciò chi segue la Meghillà su un
libro, deve ascoltare senza pronunciare le parole insieme al chazàn. Nel caso in cui non sia sentita una parola, è possibile a quel punto recuperarla anche leggendo dal libro.
2. Mishlòach manòt: donare 2 tipi di cibi pronti per essere consumati ad almeno un amico.
3. Matanòt laevionìm: offrire, ognuno secondo le proprie possibilità, 2 doni preferibilmente in denaro, ad almeno 2 bisognosi. Il dono non deve essere semplicemente simbolico ma un aiuto concreto ai poveri. I chakhamìm dicono che è preferibile risparmiare sulle altre mitzvòt di Purìm come il mishlòach manòt e il mishtè per dare un’offerta più sostanziosa ai poveri.
4. Mishtè: fare un banchetto.
Tutte le mizvòt, tranne la lettura della Meghillà, vanno eseguite durante il giorno di Purìm e non la sera