di Naomi Stern
Quando, a pochi giorni dalle feste, vedo sparire per ore mia mamma in cucina, capisco che sta preparando il polpettone di tacchino. La stessa scena si ripete da generazioni: questo piatto è infatti un must di ogni famiglia ebraica italiana. Ci sono tante caratteristiche interessanti nel piatto: la spirale del ripieno, i granelli di pepe che scrocchiano sotto ai denti, lo spessore della fetta (il dibattito tra il partito della fetta spessa e quello della fetta sottile è sempre acceso). Poiché un tempo si partiva dal tacchino intero, le dosi delle ricette sono sempre abbondanti e quindi si preparano, come minimo, due polpettoni. Quando si porta in tavola il polpettone, non si offre una semplice pietanza ma una testimonianza importante della tradizione gastronomica della maggior parte degli ebrei italiani. Impossibile trovare un polpettone uguale all’altro; ogni famiglia ha la sua ricetta!
Ingredienti
Ingredienti
• Petto di tacchino, circa 800gr
• Un petto di pollo piccolo
• Coscia di tacchino, circa 300 gr
• Sale e pepe abbondanti
• Pepe in grani
Preparazione (per 2 polpettoni)
Preparare un brodo di verdura e lasciarlo raffreddare. Tagliare a libro il petto di tacchino, appiattirlo e dividerlo in due parti. Inciderlo con tagli orizzontali e verticali stando attenti a non romperlo. Salare e pepare abbondantemente massaggiando gli aromi sulla carne. Tagliare a striscioline la coscia di tacchino e macinare il petto di pollo. Salare e pepare. Distendere la farcia di petto di pollo sul tacchino e allinearvi sopra ordinatamente le strisce di coscia di tacchino. Aggiungere dei granelli di pepe nero. Quindi, arrotolare il polpettone. Se si ha la pelle, avvolgerlo in quest’ultima e cucire il tutto. Altrimenti, avvolgere strettamente ogni polpettone nella carta da forno e legarlo con lo spago da cucina. Mettere il polpettone nel brodo e far sobbollire per 2 ore e mezza. Far raffreddare sotto peso e mangiare dopo uno o due giorni.