di Stefania Roncolato
Alcuni anni or sono, Ersilia Colonna Lopez, nel corso di una piacevole conversazione nella sala lettura del CDEC di Milano, rivelò di avere fatto parte di un coro ebraico del quale, probabilmente, è rimasta l’ultima componente femminile ancora in vita. Per strappare le memorie di quella straordinaria esperienza dall’oblio, è stata realizzata di recente una video intervista che sarà disponibile sul sito www.cdec.it.
Sin da bambina Ersilia ascolta musica perché il padre, melomane, ha un grammofono a manovella. Verso i quindici anni nasce in lei la voglia di studiare canto e inizia a prendere lezioni. Con l’avvento delle leggi razziali Ersilia frequenta la villetta di via Eupili insieme a tutti gli alunni e docenti ebrei espulsi dalle scuole. Proprio qui, il maestro Vittore Veneziani (1878-1958), dal 1921 direttore del coro della Scala di Milano, allontanato dall’incarico in quanto ebreo, cerca giovani per formare un gruppo di canto. Per sua volontà nasce così, a cavallo tra il 1939-40, un coro ebraico. Quest’ultimo interviene, anche se solo saltuariamente, nella Sinagoga di via Guastalla, dove accompagna le funzioni durante le Feste e i matrimoni. Su un soppalco, dove si trova l’armonium a pedale, ragazzi e ragazze, tra cui Ersilia, eseguono melodie tradizionali, composizioni di Vittorio Norsa, dello stesso Veneziani o riadattamenti con parole ebraiche di pezzi classici. Fortunatamente, spartiti e canti non sono andati perduti: fanno infatti parte del fondo musicale Yuval conservato presso il CDEC.
La guerra silenzia anche le note, Ersilia scappa con la famiglia in Svizzera. Nel 1945 ritrova in via Unione, con immensa gioia, gli amici del coro: i fratelli Dino e Roberto Voghera con la sorella Alda, Enrico Lopez Nunes (suo futuro marito), Dario Navarra, Giorgina Mizrachi, Silvana Samaia, Violetta Silvera, Giorgina De Leòn, Flora Colombo, Marcello Cantoni e altri.
Tutti, con grande passione, ritornano a cantare. Dal 1945, il coro ebraico prende parte alle funzioni con regolarità seguito dal maestro Veneziani il quale, riassunto subito alla Scala, continua la direzione per qualche anno coadiuvato dal signor Bassi, shammash del Tempio.
Poiché la Sinagoga è inagibile, si utilizza il grande salone dell’edificio di via Unione. Il coro si esibisce anche per la Brigata Ebraica, ospitata in una caserma fuori Milano, con un repertorio misto di melodie italiane ed ebraiche, riscuotendo un grande successo.
Sul finire degli anni Cinquanta vengono abolite le voci femminili. Ersilia, nel frattempo diventata solista, accoglie la notizia con dispiacere. Il canto è il suo modo di pregare, la sua modalità espressiva. Gradualmente il coro, solo maschile, si sfilaccia e, intorno agli anni Settanta, si dissolve. La signora Lopez continua la carriera di cantante mezzosoprano, interrompendola nel 1988.
Si butta poi a capofitto nell’insegnamento presso la Civica Scuola di Musica di Milano. Incide un disco, bello e toccante, che si intitola Otto secoli di musica ebraica, e un CD, Ersilia canta, dedicato alla famiglia e agli amici.
Ersilia, però, non canta più da molti anni. Avremo l’occasione di ascoltare i suoi ricordi e di ringraziarla domenica 14 settembre, presso la sinagoga di via Guastalla, in occasione della XV Giornata europea della cultura ebraica.