Dal 18 al 28 febbraio a grande richiesta torna a Milano, al Teatro Elfo, per una lunga tenitura, Il Vicario di Rolf Hochhuth.
Un’opera che fin dalla sua prima messa in scena ha suscitato asprissime polemiche. Un testo scomodo, che si interroga sull’atteggiamento tenuto da Pio XII nei confronti dalla Shoah.
La storia, i suoi orrori, il silenzio e la responsabilità. Un soldato tedesco e un prete italiano, s’incontrano nel teatro della storia. Di fronte alle atrocità del lager, scoprono l’ipocrisia delle loro esistenze, la follia del mondo. Così intraprendono la missione di portare al Papa notizia dell’Olocausto. Spogliandosi dalle loro divise, scoprono che è possibile essere uomini soltanto accettando le proprie responsabilità.
Ospitato per il Giorno della Memoria nel 2015, Il Vicario torna all’Elfo Puccini con il gruppo di bravissimi attori che hanno portato sulle scene questo testo, quasi sconosciuto in Italia, ma che in Germania ha venduto un milione di copie e viene letto nelle scuole.
L’opera, resa nota al grande pubblico anche grazie al successo del film Amen del regista greco Costa-Gavras, ha suscitato fin dalla prima messa in scena, di Erwin Piscator nel 1963, asprissime polemiche che hanno costretto la Chiesa ad aprire gli archivi vaticani e fare luce sull’atteggiamento di Pio XII durante seconda guerra mondiale. In Italia venne messa in scena nel 1965 da Gianmaria Volontè e Carlo Cecchi, ma lo spettacolo venne subito interrotto dalla censura e mai ripreso fino al 2007 quando Matteo Caccia, Marco Foschi, Enrico Roccaforte, Cinzia Spanò, guidati alla regia da Rosario Tedesco, lo portano in scena allo Spazio MIL di Sesto San Giovanni, con grande successo di pubblico e di critica. Questo stesso gruppo, quasi dieci anni dopo, riporta in scena, all’Elfo Puccini, i dubbi e le contraddizioni di una storia che non può essere dimenticata e, come una ferita aperta, ha la capacità di coinvolgere ogni volta pubblico e attori.
Per questa nuova edizione milanese alle voci degli attori si affiancheranno quelle di “testimoni”, scelti tra personalità forti della cultura, dello spettacolo e dell’impegno civile, espressione della coralità e dell’universalità del messaggio di questa avventura della coscienza.
I “testimoni” si alterneranno di sera in sera, a conclusione della mise en éspace, leggendo “la lettera di una ragazza ebrea di Ostia”, testo intenso e struggente dedicato da Rolf Hochhuth a tutte le vittime del silenzio della storia ufficiale.
18 febbraio: Nora Foeth
19 febbraio: Franca Nuti
20 febbraio: da definire
21 febbraio: da definire
22 febbraio: RIPOSO
23 febbraio: Moni Ovadia
24 febbraio: Ferdinando Bruni
25 febbraio: Elio De Capitani
26 febbraio: studentessa del Liceo Virgilio di Milano
27 febbraio: Sumaya Abdel Qader
28 febbraio: studente della Scuola Germanica di Milano
Il gruppo
Artefice di questo lavoro è un gruppo di attori che fin dagli inizi ha partecipato e contribuito in maniera determinante ai progetti e spettacoli di Antonio Latella, affrontando autori come Genet e Pasolini, Shakespeare e Marlowe, Goldoni e Kafka.
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LOCANDINA
Progetto e Lettura di Matteo Caccia, Marco Foschi, Enrico Roccaforte, Cinzia Spanò e Rosario Tedesco
e con Nicola Bortolotti e Giuseppe Lanino
Adattamento e Regia di Rosario Tedesco
Organizzazione Cinzia Spanò / Luci di Giuliano Almerighi
Si ringrazia l’associazione culturale PIANOINBILICO
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PER INFO E BIGLIETTERIA
MILANO – TEATRO ELFO PUCCINI, Sala Bausch
corso Buenos Aires 33, Milano – martedì /sabato ore 19.30, domenica ore 15.30
Durata: 80′ (senza intervallo)
Info e prenotazioni: tel. 02/0066.06.06 – biglietteria@elfo.org – www.elfo.org
Prezzi: Intero 30.50 € / Ridotto giovani e anziani 16 € / Martedì 20 €