Domenica 20 novembre dalle ore 15.30 alla Sinagoga centrale di Via Guastalla 19 si terrà un pomeriggio dedicato al tema ‘Noi e il talmud‘ nell’ambito dell’evento BookCity.
In un pomeriggio di lezioni, confronto e riflessioni si cercherà di accompagnare il pubblico nella scoperta di questa straordinaria opera, di raccontare come si legge una pagina di Talmud, come cogliere la grande ricchezza celata tra le righe del testo, come individuare i significati universali che il Talmud propone a tutti i lettori.
Il Programma
15.30 Saluti di: Davide Romano (Assessore Cultura Comunità Ebraica di Milano) Shulim Vogelmann (Casa Editrice Giuntina)
16.00 Massimo Giuliani La giustizia, la giustizia seguirai (Deut. 16,20). La regola d’oro di Hillel “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”, di cui leggiamo nel Talmud, è davvero tutta la Torà? Dove sono gli insegnamenti etici di Shammai, di Rabbi ‘Aqivà e di tutta la catena dei maestri? Le virtù ideali di Maimonide vengono dal giudaismo o da Aristotele? E ancora, il Talmud propone un’etica particolare, solo per gli ebrei, oppure un’etica universale, valida per tutti gli uomini e le donne?
16.30 Roberto Della Rocca Il Talmud: un’antologia del subconscio ebraico. Il Talmud, inteso nella sua accezione più ampia, è lo studio ebraico per eccellenza, rappresentando quello sforzo ripetuto generazione dopo generazione per la realizzazione del Tempio invisibile, una sorta di Tempio semovente, capace di seguire gli ebrei ovunque. Un tentativo di attutire e contenere attraverso una Tradizione orale la ferita inguaribile della distruzione del Tempio. Il compito di trasformare il ricordo in memoria viva e trasmetterlo alle generazioni future è assegnato dall’ebraismo alla Tradizione orale che, anziché essere isolata e decontestualizzata in un monumento, è inserita nella continuità di un sistema culturale caratterizzato da quel dialogo orizzontale che è la dialettica.
17.00 Alfonso Arbib Il talmudista che incontra la filosofia. Il Rabbino capo di Milano, partendo dal libro “La solitudine dell’uomo di fede” introdurrà la figura di Y. D. Solovetchik, rabbino, intellettuale, filosofo ed educatore bielorusso, ebreo ortodosso naturalizzato statunitense. Importante Talmudista e filosofo moderno, discendente dalla dinastia rabbinica lituana dei Soloveitchik (Brisker). È inoltre noto per aver promosso una sintesi tra lo studio della Torah e lo studio moderno occidentale, come anche l’impegno sociale comunitario. È stato guida e consigliere, mentore e modello per decine di migliaia di ebrei, studioso talmudico e leader religioso. Una figura di riferimento dell’ebraismo ortodosso moderno.
17.30 Clelia Piperno, Alberto Melloni, Alfonso Arbib
Testo e contesto. L’interpretazione è la saggezza delle religioni. Si può leggere un testo sacro in modo letterale oppure lo si può interpretare. Si può scegliere la via di una verità immediata e assoluta o la via del dubbio e della dialettica. Nell’ebraismo ogni testo va sempre oltre il versetto, oltre il significato immediato; il Talmud è il testo emblematico di questa visione, un’opera fatta di dialogo, di sforzo per una comprensione profonda, capace non solo di interpretare ma anche di indicare nuove vie rispetto alle necessità del presente. Nel Talmud troviamo un’inesauribile sorgente d’interpretazione, un’impostazione necessaria contro ogni fondamentalismo.
Inoltre, al MUDEC (via Tortona 56), alle 18.30 si terrà la presentazione del libro di Rony Hamaui Gli Ebrei a Milano: due secoli fra discriminazione e intestazione (il Mulino 2016). Interverranno: Rony Hamaui, Università Cattolica di Milano (autore), Ada Lucia De Cesaris, avvocato, già vicesindaco di Milano, Riccardo Franco Levi, giornalista, già portavoce del governo Prodi, Moni Ovadia, scrittore, cantante, artista.
Per informazioni:
http://bookcitymilano.it/eventi/2016/noi-e-il-talmud
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