di Esterina Dana e Claudia Bagnarelli
La prima volta che ne sentimmo parlare ci sembrò la prima persona singolare coniugata al passato remoto di un verbo irregolare del quale non ricordavamo l’esistenza.
E invece no; INVALSI è l’acronimo di Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo di Istruzione. Le sue finalità? Definire alcuni standard comuni e un’omogeneità nella valutazione e nella certificazione dei livelli acquisiti in uscita dai percorsi scolastici.
Come? Misurando il livello di apprendimento degli studenti rispetto ad uno standard regionale e nazionale, ma anche allo standard della Comunità europea, che ha fissato una corrispondenza tra titoli di studio e/o professionali dei diversi Paesi, necessaria per la libera circolazione al suo interno dei cittadini/lavoratori.
Come funziona? L’INVALSI effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell’offerta formativa delle scuole.
Il suo scopo ultimo quindi è misurare gli aspetti valutativi e qualitativi del sistema scolastico italiano. Insomma, valutare la qualità di una scuola attraverso i livelli di apprendimento dei suoi studenti nella Scuola Primaria (II e V anno), i risultati conseguiti all’Esame di Stato nella prova scritta di carattere nazionale dagli studenti di terza della Secondaria di primo grado e i livelli di apprendimento delle classi seconde della Secondaria di secondo grado. Misurazione e valutazione che si sono concentrate per ora su due materie: Italiano e matematica.
Ebbene possiamo dirci soddisfatti: i nostri ragazzi superano di gran lunga le medie regionali e nazionali (vedi box sotto) e, grazie a loro, abbiamo superato l’esame.