di Ilaria Myr
Scuola: parla l’assessore Hazan
Una Direzione generale forte; una scuola unica, che includa sotto lo stesso tetto le diverse componenti della Comunità; una vocazione sempre più internazionale, con contatti con altre scuole ebraiche d’Europa.
Sono queste le tre direttrici fondamentali sulle quali intende muoversi l’Assessore alla Scuola Davide Hazan, nominato per la seconda volta per questo ruolo, dopo il primo mandato svolto sotto la giunta Meghnagi. «La scuola è sicuramente come un organismo pieno di risorse, che però oggi è stanco e deve essere rivitalizzato – spiega Davide Hazan al Bollettino -. Per questo, già nel mio primo mandato, avevo costituito dei gruppi di lavoro che riunivano tutti gli attori coinvolti nel mondo della scuola – docenti, presidi, famiglie, Fondazione, Rabbinato – per individuare gli interessi e le esigenze comuni. Dopo questa prima fase, abbiamo deciso di lavorare sulle tre direttrici fondamentali».
La prima riguarda la creazione di una figura di Direttore generale della Scuola – il cosiddetto “rettore” – che lavori sia sugli aspetti economici, legati alla gestione della scuola, sia sul rilancio vero e proprio dell’Istituto, l’acquisizione di nuovi iscritti e la ricerca di fondi pubblici e privati. «Dopo avere definito con precisione il ruolo esatto che dovrà svolgere, sceglieremo la persona più adatta – continua Hazan -. L’intenzione è di avere già dall’anno solare 2016 questa nuova figura».
Il secondo progetto su cui l’Assessore sta lavorando è quello che prende il nome “Una Scuola, Mille Scuole”, che consiste nel riunire sotto un unico tetto le diverse scuole ebraiche della città, permettendo a ognuna di perseguire nella propria peculiare offerta formativa.
«La crisi economica impone a tutti un risparmio sulle uscite – spiega Hazan -. Dalla condivisione delle spese di gestione dell’edificio, e anche magari dello stipendio di alcuni insegnanti, tutti potremmo ottenere un alleggerimento dei costi, lavorando al contempo sull’integrazione delle diverse realtà che fanno parte della Comunità». E forse, già da questo nuovo anno scolastico se ne potranno vedere i risultati.
Il terzo e ultimo fronte è quello dell’internazionalizzazione della Scuola. Si parte da una constatazione: molti dei nostri ragazzi, dopo il liceo, vanno a studiare all’estero. Dimostrano quindi di essere aperti, di avere voglia di conoscere altri Paesi e vagliare le opportunità che un mondo ebraico “allargato” può offrire. E allora, perché non iniziare già al liceo? «Vorremmo creare degli scambi tipo Erasmus con altre scuole ebraiche europee», commenta Hazan. A tutto ciò si aggiunge il costante impegno nel riammodernamento della struttura della Scuola, già iniziato l’anno scorso con la ristrutturazione delle classi delle medie: ora è la volta dei licei, che avranno nuove aule e servizi, grazie al supporto determinante della Fondazione e di alcuni munifici donatori. «E poi, ovviamente, continuerà la collaborazione con il Gruppo Horim (Genitori) – precisa Davide Hazan -, che l’anno scorso ha già dato ottimi risultati, con l’avvio di progetti interessanti e importanti per la scuola».