Nuova edizione di Laiv, grande successo fra Don Giovanni e musica rap

Scuola

di Roberto Zadik

LAIV_1:12:15Dal teatro di Moliere, alla satira politica israeliana, alla musica rap, i giovani sono stati al centro della divertente iniziativa organizzata dalla Fondazione Scuola e dalla Comunità ebraica, nell’ambito del progetto “LAIV” (Laboratorio delle Arti Interpretative dal Vivo) della Fondazione Cariplo e Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia.

Il Progetto LAIV sostiene laboratori di musica, teatro e teatro musicale, realizzati nelle scuole secondarie di secondo grado sulla base di un protocollo didattico.

Realizzata con la preziosa collaborazione dei ragazzi del Liceo Commerciale “F. Jarach” e del Liceo “Taramelli” di Pavia, che si sono rivelati dotati attori di due spettacoli piuttosto complessi, e del vivacissimo duo “Mike and Carax” che ha concluso il tutto, fra ritmi rap e danze, la serata del 1° dicembre nell’aula magna della Scuola ebraica è stata un successo, coinvolgendo il pubblico grazie alla verve dei ragazzi sul palco.

Vanessa Kamkhaji e Dvora Ancona
Vanessa Kamkhaji e Dvora Ancona

Soddisfatte dell’evento la preside  Esterina Dana, che ha pubblicamente ringraziato il vicepresidente dell’Ucei, Roberto Jarach, presente in sala, che “da subito ha creduto in questo progetto” e la docente Vanessa Kamkhaji “che è stata la referente principale di questa serata”. Durante la sua introduzione, la preside ha sottolineato l’importanza del teatro “un’arte antichissima, nata nella Preistoria, e ‘totale’ che permette di conoscere meglio se stessi scoprendo lati del proprio carattere sconosciuti o nascosti a noi e a chi ci circonda”. Subito dopo la professoressa Kamkhaji ha ringraziato i ragazzi per il loro impegno “perché stare sul palco non è mai facile e il teatro è un divertimento ma anche e soprattutto un impegno”.

Quali spettacoli hanno recitato e di cosa parlavano? A cominciare sono stati gli studenti della scuola ebraica, fra questi Noah Sinigaglia che ha aperto l’esibizione cantando, Alex Hoffman, musicista, e Jonathan Mouhaddab nella parte del protagonista Don Giovanni nello spettacolo “Don Juan 2.0” che in questi mesi ha girato vari teatri, come il prestigioso  Elfo Puccini.

La trama dello script originale di Moliere è stata riadattata in versione moderna, ambientata ai giorni nostri. Come ha ricordato il regista dello spettacolo Sascha Oliviero, assieme a Daniele Arzuffi “Don Giovanni è un personaggio fondamentale del teatro di ogni tempo e ha subito diverse variazioni nei secoli. Dal seduttore reprobo e spregiudicato dell’originale all’eroe romantico di Mozart e Byron che va incontro al suo Destino. In questo spettacolo ho voluto ambientare la vicenda ai giorni nostri in un collegio molto rigido dove le ragazze sono separate dai ragazzi. Però attraverso uno spettacolo, le giovani li faranno entrare lo stesso creando una serie di problemi e imprevisti”. E così si sono accesi i riflettori, con la brava cantante Noah Singaglia che, accompagnata da Hoffmann al pianoforte, ha cantato una suggestiva canzone in francese, lingua in cui è stata recitata quasi tutta l’opera. Fra scherzi, risate, e sorprese, la commedia ha intrattenuto il pubblico per una quarantina di minuti, con una serie di dialoghi e di battute fra il severo preside e le allieve ribelli che usano come scusa uno spettacolo teatrale per fare entrare un gruppo di coetanei maschi nella scuola.

Successivamente, Don Juan e gli altri ragazzi, fra fiction e realtà, hanno cominciato ad entrare nell’istituto e ad approcciare le ragazze e lo spettacolo è andato avanti con brio e colpi di scena fino alla sua conclusione, quando il preside si accorge dell’inganno e espelle sia le femmine che i maschietti dall’istituto. Fra gli applausi dei genitori, dei professori e del pubblico, si è passati dal Don Giovanni alla satira politica e sociale con la rappresentazione della commedia satirica del commediografo israeliano Ephraim Kishon “Il Canale di Blaumilch”. Uno spettacolo allegorico e “attualissimo nonostante sia stato scritto nel 1960”, ha ricordato il regista Francesco Tigram Di Maggio che l’ha diretto assieme alla sua collega Lieselotte Zucca.

“Per me è un onore presentarlo in questa scuola” ha detto “adoro Israele e sono stato a Gerusalemme cinque volte e questo testo è stato scritto da Kishon, uno dei più grandi autori teatrali israeliani, scomparso dieci anni fa, nel 2005, uno dei più brillanti autori satirici dei nostri tempi”. Protagonisti della satira, i ragazzi del Liceo “Taramelli” che, ognuno nella sua parte, hanno messo in scena in maniera efficace una trama ricca di spunti di riflessione e di riferimenti alla politica e alla quotidianità israeliana. Cosa succede quando un pazzo scappa dal manicomio e mette scompiglio in città bloccando il traffico e mettendo in crisi le autorità, dal municipio, al comune, alla polizia? La trama è partita da un certo signor Blaumilch che, ricoverato in una clinica psichiatrica nella Tel Aviv anni ’60, riesce a scappare dall’istituto rubando un potente martello pneumatico. Così il folle se ne va in giro e blocca la via principale della città, fra Rehov Allenby e Rothschild street, il traffico è in tilt e la gente e le autorità non sanno che fare. L’unico che vorrebbe risolvere le cose è l’impiegato zelante, Ziegler che litiga col sindaco e col prefetto ma la situazione sembra peggiorare e la polizia resta impotente e disorganizzata. Fra battute, risate e colpi di scena e alla fine il folle diventa eroe cittadino, per aver rifatto la città, che invece ha distrutto, e Ziegler finisce in manicomio al posto suo. Pungente satira della burocrazia, l’opera mette in luce numerose tematiche, dalla confusione fra follia e la cosiddetta normalità, alle ambiguità della politica, rivelandosi sorprendentemente attuale pur essendo stata scritta più di cinquant’anni fa. Bravi i ragazzi del Liceo che hanno interpretato con energia e credibilità questo intreccio arguto e complicato.

E alla fine la musica del vivace duo rap e reggae “Mike and Carax”, Michele Lakunishok e David Carasso, ha aperto le danze e tutti si sono alzati in piedi al ritmo di canzoni scatenate come “Giornate lunghe” brano vivace contenuto nel loro album “One life ep” con cui si stanno affermando nella scena musicale milanese.