di Paolo Castellano
L’Unione Europea conferma la presenza di Hamas nella black list dei gruppi terroristici
Il 26 luglio la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha deciso di inserire Hamas nella black list europea delle organizzazioni terroristiche. La Corte ha perciò fatto marcia indietro rispetto al 2014 quando aveva dichiarato che Hamas sarebbe stato tolto dalla lista dei gruppi terroristici. Una mossa che aveva innescato forti proteste da parte del governo israeliano.
L’ambasciatore europeo in Israele, Lars Faaborg-Andersen, ha accolto con benevolenza la decisione. «Hamas continuerà ad essere presente nell’attuale lista e l’Unione Europea non smetterà di considerarlo come un’organizzazione terroristica», ha detto al Times of Israel.
«Tutte le misure restrittive contro il gruppo – un asset che congela e vieta i finanziamenti all’organizzazione – rimangono valide», egli ha aggiunto. «Anche se la Corte ha fatto marcia indietro, è stato deciso che la sentenza può essere applicata allo status di Hamas tra il 2010 e il 2014 e non ha effetto sul suo status attuale», egli ha sottolineato.
Nel 2010, Hamas aveva fatto ricorso riguardo al suo posizionamento nella lista delle organizzazioni terroristiche dell’Unione Europea. Quattro anni dopo la Corte di Giustizia aveva deliberato in favore del gruppo attestando che le prove presentate erano insufficienti per meritare una posizione nella black list. Hamas rientrava nella lista perché il giudizio era maturato “non sugli atti esaminati e confermati dalle autorità competenti ma dalle imputazioni fattuali derivanti dalla stampa e da internet”, la Corte aveva così deliberato nel dicembre del 2014.
Il Consiglio europeo immediatamente aveva fatto ricorso. Il 26 luglio la Corte europea del Lussemburgo di Giustizia ha votato in favore del Consiglio. Ma il 26 luglio, si è deciso che la Corte di Giustizia nel 2014 “aveva fatto un errore giudiziario”. L’Unione europea ha imposto un divieto di viaggio e ha congelato gli asset di Hamas che controlla la striscia di Gaza dopo 11 settembre del 2001, quando ci furono gli attacchi terroristici di Al-Qaeda a New York e a Washington.
Come riporta Times of Israel, Hamas si è opposto alle sanzioni, dicendo che il suo è un governo eletto legalmente e perciò ha sostenuto di aver il diritto di condurre operazioni militari contro Israele. «Questa decisione è un importante messaggio politico per combattere il terrorismo internazionale, che non conosce differenza tra paesi e popolazioni e crea angoscia nelle nazioni europee come in Israele», ha detto Moshe Kantor, presidente del European Journalism Center. «Inoltre si è mandato un chiaro messaggio a chi si oppone alla pace in Medio Oriente con omicidi e atti terroristici. Costoro non troveranno spazio all’interno dei confini europei». «Hamas è parte di un network terroristico internazionale e ha ucciso innumerevoli persone», egli ha continuato. «Basta dare uno sguardo all’articolo 7 della loro carta costitutiva per capire che sono orgogliosi delle proprie aspirazioni al genocidio ebraico di massa».