L’uccisione dell’ambasciatore americano in Libia, Chris Stevens; le immagini del film anti-musulmano di cui tutti parlano e di cui nessuno sembra sapere chi sia davvero l’artefice; le ambasciate americane prese d’assalto a Bengasi, al Cairo, nello Yemen; e la minaccia nucleare iraniana sempre presente… Stati Uniti, Israele e mondo arabo sono gli uni di fronte agli altri, in uno stato di tensione preoccupante per il mondo intero. Il tutto alle porte delle elezioni americane.
In questo particolare contesto, il presidente americano Barack Obama, nel rivolgere gli auguri di Rosh Hashanà alla comunità ebraica americana, ha voluto fare appello allo spirito di riconciliazione che contraddistingue proprio le feste ebraiche alle porte.
“Rosh Hashanà e Kippur sono momenti di gioia per milioni di persone nel mondo, ma sono anche momenti di riflessione” ha esordito Barack Obama. “Essi rappresentano l’occasione per fare il punto sulla nostra vita e guardare al prossimo anno con uno sguardo nuovo e nuovi obiettivi”.
“La tradizione ebraica ci insegna che uno dei compiti più importanti che abbiamo in questo periodo è l’atto di riconciliazione. Siamo chiamati a cercarci l’uno l’altro e fare ammenda per quei momenti in cui non abbiamo vissuto secondo i nostri valori e come avremmo dovuto”.
“In un momento in cui spesso i discorsi pubblici possono apparire duri, in cui le società si concentrano su ciò che le divide anzichè su ciò che le unisce, spero che gli americani di tutte le fedi possano cogliere l’occasione per avvicinarsi a coloro che sono meno fortunati, per essere tolleranti nei confronti di chi hanno vicino, e riconoscersi essi stessi negli altri. Come nazione dobbiamo essere consapevoli di coloro che soffrono, e rinnovare il legame indissolubile che condividiamo con i nostri amici ed alleati, fra cui lo Stato di Israele.” “Con questo spirito, – ha concluso Obama – Michelle ed io auguriamo a voi e alle vostre famiglie un anno dolce pieno di salute, felicità e pace. Shana Tovah”