COMMUNITY IN ACTION
Essere ebrei significa azione. Le nostre azioni ci contraddistinguono. Questo concetto è particolarmente importante all’interno di una Comunità che deve essere un punto di riferimento per tutti noi, anche per chi oggi non se ne sente parte.
Michele Boccia, 58 anni, nato a Roma, ha vissuto diversi anni negli Stati Uniti, dove ha conseguito un MBA presso la Columbia University. Ha lavorato a lungo presso diverse istituzioni finanziarie in Italia e negli USA nel settore bancario e in società di asset management (Continental Illinois National Bank a Chicago, Deutsche Asset Management, Gruppo Intesa San Paolo). È stato in passato consigliere della Comunità e assessore alle scuole. Nel 2003, è stato l’ideatore insieme a Gionata Tedeschi del progetto Kesher. Michele è sposato con 4 figli, che frequentano e hanno frequentato con soddisfazione la Scuola Ebraica di Milano dall’asilo alle superiori.
Gabrielle Fellus, sposata con due figli, ha studiato e lavorato nelle Relazioni Pubbliche. È stata Imprenditrice di Moda con il marchio Visconti a Milano. Atleta fin da ragazza, da 11 anni pratica ed insegna il KRAV MAGA; possiede certificazioni della International Krav Maga Federation come istruttore civile livello G4, istruttore di Sicurezza, istruttore Stay Away specifico sulla difesa delle donne, istruttore Kids. Coinvolta come volontaria dalla C.E.M., ha un suo Training Center di Krav Maga e collabora con Istituzioni locali per eventi divulgativi e dimostrativi per diffondere un’eccellenza di Israele quale è il Krav Maga; collabora con scuole secondarie di primo e secondo grado e con il Direttore del reparto pediatria e del disagio adolescenziale dell’Ospedale FateBeneFratelli di Milano, per il contrasto alla violenza sulle donne ed il fenomeno del bullismo. I suoi progetti fanno parte dei Tavoli Expo Milano 2015. Fuggita molto piccola con la sua famiglia dalla Libia dice: ”un terrore che non deve ripetersi”.
Geoffrey M. Davis, 46 anni, americano. Vive a Milano dal 1991. Ha tre figli che frequentano la scuola ebraica. Inizia la carriera professionale come professore nel Sud Bronx (NY). Nel 1991 arriva in Italia, lavora prima in agenzie pubblicitarie internazionali, successivamente come Marketing Communication Manager in campo assicurativo e New Business Development & Marketing Director in una società di consulenza. Approda nel settore dell’asset management dove ha lavorato per 15 anni in Italia e all’estero come Head of Global Financial Institutions e Head of International Distribution. Dal 2013 è consulente aziendale. Oggi sta lanciando un’accademia per formare nuovi talenti nel settore dei videogame. All’interno della Comunità ha fatto parte del Gruppo Horim, come uno dei coordinatori e ha partecipato al comitato per il rilancio della scuola. Attualmente è attivo nel Comitato Operativo del Keren Hayesod. Fa parte del Consiglio della Società Milano Baseball 1946, di cui è coach.
IL NOSTRO PROGRAMMA
La nostra Comunità sta vivendo un periodo molto difficile che è caratterizzato da antisemitismo, divisioni interne e problematiche finanziarie. È il momento di superare le barriere ideologiche e ritrovare l’unità che ci consenta di affrontare le sfide attuali. Community in Action ritiene che ci siano 4 temi prioritari su cui concentrarsi per rilanciare la Comunità:
1. RISANAMENTO FINANZIARIO
Siamo riconoscenti al Presidente dello scorso Consiglio, ai suoi stretti collaboratori e al Segretario Generale, per avere scoperchiato le ruberie dell’ex responsabile amministrativo, che si sono perpetuate per circa un ventennio e che hanno impoverito la nostra Comunità. Vogliamo proseguire, attraverso le nostre competenze professionali al definitivo risanamento del bilancio Comunitario. La Comunità deve continuare ad essere un punto di riferimento per i suoi iscritti in termini di servizi e sostegno. In un momento di crisi come quello attuale, facciamo sentire il sostegno e la vicinanza a chi è oggi in difficoltà supportando i servizi sociali e il volontariato.
2. SICUREZZA
Come ebrei viviamo momenti difficili, percepiamo ostilità nella società in cui viviamo; veniamo attaccati in quanto ebrei e certo non può e non deve ripetersi la storia. Oggi è particolarmente importante agire ed investire nella sicurezza, un argomento da affrontare con moltà serietà e dagli esperti. Il primo obiettivo deve essere quello della prevenzione, alla luce dei tragici attentati che hanno sconvolto l’Europa, è fondamentale saper leggere le situazioni in anticipo. È prioritario rinnovare le tecnologie e investire su personale qualificato dotandolo di strumenti adeguati con un costante coordinamento con le forze dell’ordine.
Bisogna coinvolgere tutti e tenere un canale aperto su come e cosa fare perché è importante muoversi insieme in assoluta consapevolezza. Fondamentale è anche promuovere all’esterno informazione corretta su Israele al fine di cambiarne la percezione nella società in cui viviamo.
Ricordiamoci che “il male vince quando il bene rinuncia all’azione”.
3. SCUOLA
I nostri figli frequentano e hanno frequentato i diversi ordini di studio della Scuola Ebraica. Per esperienza possiamo affermare che la nostra è una buona scuola su cui continuare ad investire.
Non siamo ciechi di fronte ai problemi, che sono risolvibili tramite azioni concrete e tangibili, dando maggior spazio e ascolto ai gruppi di genitori e insegnanti promotori di nuove idee per una scuola sempre più di eccellenza e competitiva a livello internazionale.
Pensiamo che occorra definire iniziative e strumenti che ne promuovano i valori fondamentali, verso un senso di orgoglio di chi ne fa già parte e per attrarre nuovi iscritti: rafforzare il programma bilingue in inglese in tutti gli ordini, programmi di scambio con scuole ebraiche estere, iniziative di orientamento post-liceo e incontri con le aziende nei diversi settori.
4. I GIOVANI. IL NOSTRO FUTURO
I giovani, anche i giovanissimi, rappresentano il futuro della nostra Comunità. Abbiamo il dovere di investire nella loro formazione. Crediamo sia fondamentale creare delle opportunità affinchè i ragazzi possano esprimere i propri desideri, essere ascoltati e aiutati a trasformare i loro ideali in azione. Solo così potremo creare i futuri leader della nostra Comunità.
La stretta finanziaria non può e non deve tagliare i fondi dei movimenti giovanili. Non ci sarà futuro per la Comunità se allontaniamo i giovani.
Una Comunità dinamica agisce in sinergia quando ha chiari gli obiettivi comuni, si confronta in maniera costruttiva al suo interno ed è in grado di confrontarsi con altri modelli per crescere, stringendo nuove partnership con le altre Comunità ed istituzioni ebraiche in Europa e nel mondo.