di Nathan Greppi
“L’odio che inizia con gli ebrei non finisce mai con gli ebrei. Questo è ciò che dobbiamo capire oggi.” Queste sono le parole che Rav Jonathan Sacks, ex-rabbino capo delle comunità ebraiche del Commonwealth, ha rivolto all’Europarlamento il 27 Settembre per la conferenza Il Futuro delle Comunità Ebraiche in Europa (guarda il video integrale dell’intervento).
“Non erano solo gli ebrei a soffrire sotto Hitler. Non erano solo gli ebrei a soffrire sotto Stalin – ha dichiarato Lord Sacks -. Non sono solo gli ebrei a soffrire per colpa dell’ISIS, di Al-Qaida o della Jihad Islamica. Non dobbiamo commettere l’errore di pensare che l’antisemitismo sia solo un minaccia per gli ebrei. Si tratta, anche e soprattutto, di una minaccia per l’Europa e per le libertà che ha impiegato secoli per ottenere”.
L’antisemitismo, ha continuato Rav Sacks, “riguarda persone che non riescono a prendersi la responsabilità dei propri fallimenti e decidono invece di incolpare qualcun altro. Storicamente, se eri un cristiano al tempo delle crociate, o un tedesco dopo la Prima Guerra Mondiale, e vedevi che il mondo non è diventato come avresti voluto, incolpavi gli ebrei. Questo è ciò che sta succedendo oggi.”
In seguito ha detto che l’apparire dell’antisemitismo in una cultura è il primo sintomo di una malattia, il primo campanello d’allarme di un collasso collettivo. Tuttavia, ha aggiunto che molti antisemiti oggi sono convinti di non esserlo, e ha provato a spiegarne la ragione dando una definizione più chiara di cos’è l’antisemitismo: “Non amare gli ebrei non è antisemitismo. Tutti abbiamo persone che non ci piacciono. Va bene; è umano; non è pericoloso. Inoltre, criticare Israele non è antisemitismo. Ne ho recentemente parlato con i miei alunni e loro mi hanno chiesto: criticare Israele è antisemitismo? Io ho detto di no e gli ho spiegato la differenza. Ho chiesto loro: pensate di avere il diritto di criticare il governo britannico? Tutti hanno alzato la mano. Poi gli ho chiesto: chi di voi pensa che il Regno Unito non abbia il diritto di esistere? Nessuno ha alzato la mano. Ora conoscete la differenza, gli ho detto”.
In altre parole, secondo Rav Sacks, antisemitismo vuol dire negare agli ebrei il diritto di esistere e avere gli stessi diritti di tutti gli altri. A seconda delle epoche esso cambia forma. Nel Medioevo erano odiati per la loro religione. Nell’800 e ai primi del ‘900 erano odiati per la loro razza. Oggi sono odiati per il loro stato-nazione, ovvero Israele.
Ciò che invece non si aspettava è che l’antisemitismo ricomparisse così presto con la memoria dell’Olocausto ancora fresca, e che stia risorgendo nonostante gli sforzi fatti finora. Per fare degli esempi, ha raccontato di quando, il 27 Gennaio 2000, i rappresentanti di 46 paesi si siano riuniti a Stoccolma per firmare una dichiarazione per continuare a combattere l’antisemitismo. Tuttavia, dopo l’11 Settembre 2001, sono cominciate a comparire su internet diverse teorie del complotto secondo cui gli attentati fossero opera del Mossad. Ha raccontato inoltre che nell’Aprile 2002, durante Pesach, si trovava a Firenze con una coppia di ebrei francesi, quando questi ricevettero una chiamata dal loro figlio che gli disse: “Mamma, Papa, è tempo di lasciare la Francia. Qui non è più sicuro per noi”.
Nel Maggio 2007, durante un incontro a Bruxelles con i leader dell’UE, aveva dichiarato che molti ebrei europei si chiedevano se ci fosse ancora un futuro per loro in Europa. “Questo è stato nove anni fa. Da allora, le cose sono peggiorate. Già nel 2013, prima degli ultimi attentati, l‘Agenzia europea dei diritti fondamentali ha dichiarato che un terzo degli ebrei in Europa stava considerando di emigrare. In Francia erano il 46%; in Ungheria il 48%”.
Ha poi ribadito ciò che aveva già dichiarato in passato, ossia che l’antisionismo è il nuovo antisemitismo. Oggi chi odia gli ebrei accusa gli israeliani di essere come i nazisti, e pensa che i palestinesi siano i nuovi ebrei. Essi dividono il mondo in bianco e nero, e un gruppo che esclude le minoranze non potrà mai creare una società libera.
Infine ha concluso che l’Europa oggi non è largamente antisemita, ma ha permesso all’antisemitismo di rifiorire sul web, e ha ricordato che l’odio per gli ebrei si può estendere anche agli zingari, ai gay, ai disabili e a tutti gli emarginati della società. Poi, rivolgendosi ai leader europei, ha dichiarato: “Voi siete i leader dell’Europa. Il suo futuro è nelle vostre mani. Se non fate niente, gli ebrei se ne andranno, la libertà europea morirà, e rimarrà una macchia morale sul nome dell’Europa che neanche l’eternità riuscirà a cancellare. Fermate ciò finché siete ancora in tempo”.