“Finalmente” la mostra di Jean Blanchaert

Arte

di Daniela Cohen

jean-blanchaertAi Bagni Misteriosi di via Carlo Botta 18 sono esposte una moltitudine di opere che resteranno a disposizione degli appassionati e dei curiosi fino al 5 marzo 2017. Tutte inedite, la loro vendita intende contribuire alla riqualificazione della Palazzina dei Bagni Misteriosi. Il nome accattivante del luogo è stato dato alla restaurata piscina Botta riaperta dopo decenni di abbandono all’interno del grosso complesso che affianca il Teatro Franco Parenti di via Pier Lombardo. Qui a dicembre era stata creata sull’acqua una pista di pattinaggio sul ghiaccio e ora gli spogliatoi della piscina, ovviamente non agibile ma illuminata a festa, sono stati trasformati in un’area per l’esposizione di opere d’‘arte e Jean Blanchaert con generosità ne ha messe a disposizione 790, tutte incantevoli.

Una moltitudine di persone di ogni genere si accalca per guardare gli innumerevoli disegni, dipinti, acquarelli, ceramiche e vetri esposti su lunghi tavoli, sui muri, dentro e fuori questo percorso che appare molto americano, molto casual ma perfetto per dare l’impressione di essere di fronte a un’artista fresco e moderno. Andrée Ruth Shammah, apprezzata regista e direttrice del Teatro Parenti da decenni, oltre che organizzatrice infaticabile per riqualificare questa zona di Milano con sempre maggiori eventi culturali, da inizio al vernissage. “La personale dell’amico Jean Blanchaert” afferma la Shammah dal palchetto all’esterno, vicino all’acqua della bella piscina illuminata in modo suggestivo mentre il buio incalza, “mette a disposizione del pubblico milanese opere inedite realizzate nell’arco di quarant’anni e, grazie alla sensibilità e alla generosità dell’artista che ci regala metà di tutte le vendite, sarà possibile proseguire i lavori sulla Palazzina dei Bagni Misteriosi”.

Blanchaert è un inventore, proprietario di una galleria che porta il suo nome e curatore di mostre d’arte, giornalista e scultore oltre che creatore di opere in vetro soffiato, prodotte sotto la sua supervisione in un laboratorio di Murano, è anche un disegnatore e calligrafo straordinario. I suoi innumerevoli fogli colmi di disegni semplici, realizzati con pochi tratti perfetti, mostrano un profondo umorismo e affascinano tutti i presenti, che si abbassano verso i fogli esposti sui lunghi tavoli o avvicinano lo sguardo ai muri per osservare i quadri o le ceramiche. Jean Blanchaert è un artista a tutto tondo capace di occuparsi anche di questioni completamente diverse, di rappresentare associazioni, di affiancare idee spesso nate da persone lontanissime dal suo comune sentire ma che rispetta e considera. Ha una passione per gli oggetti di vetro soffiato, come la gigantesca statua da lui donata per l’ingresso del teatro Parenti, ora spostata ai Bagni per la mostra.

In verità Andrée Shammah è collezionista avida delle sculture in vetro di Jean e gliene ha comprato in gran quantità. Una battuta di Daverio: “Secondo me Andrée ha fatto ricostruire dall’acquedotto milanese questa piscina abbandonata solo per esaltare  un giorno l’arte grafica e calligrafica di Jean…” ma sorride e brinda con tutta la gente che si delizia nel commentare i numerossimi disegni spesso davvero buffi, talvolta complicati e capaci di raccontare storie, descritte con quella grafia curiosa. L’artista vuole ringraziare chi gli ha permesso di realizzare questa avventura. “Ringrazio Andrée e Philippe ma anche chi mi ha aiutato usando cornici bellissime, in alcuni casi. E il massimo maestro vetraio che produce le mie opere soffiate nel vetro, oltre a Mathia Pagani, il curatore della mostra che ha scelto i pezzi da esporre perché io ero in giro e non ne avrei avuto il tempo. Ha deciso tutto lui assieme a Irina Eschenazi, mia assistente e collaboratrice che ha coordinato il tutto come pure Cecilia Bertoldi che si è occupata delle stesse cose, permettendomi di fare altro”.

In parole povere, ha consegnato su insistenza della Shammah le chiavi del suo archivio personale ai suoi assistenti e loro hanno realizzato di fatto tutta l’esposizione. Poche ore prima dell’inaugurazione Blanchaert ha chiesto la presenza di un altro vecchio amico, Rav Elmalech, che gentilmente lo ha raggiunto e ha eseguito una Beracha bene augurale per la mostra ormai pronta per il pubblico. Quando gli ho chiesto se ci sono opere dedicate a cose specifiche mi ha risposto: “Certo, ho fatto illustrazioni ad esempio con un’azienda biodinamica che ha voluto opere mie per le etichette dei suoi vini e oggi proprio loro hanno portato il catering!”. Ecco come farsi ispirare: un lavoro in ogni cosa, un motivo per ottenere cose buone da ogni cosa!

Una quarantina di questi disegni erano apparsi su un quotidiano online, Linkiesta, tutte opere dedicata ai Santi tanto che anni dopo, nel 2013, la Rizzoli ha pubblicato un volume in cui sono raccolti tutti questi pezzi con il titolo ‘Un santo al giorno’. Ora ha inizio la nuova avventura: la collaborazione con ‘Gli Stati Generali’, altro quotidiano online le cui tavole in futuro saranno pubblicate da Rizzoli. Ne possiamo vedere i primi due disegni originali adesso, ai Bagni Misteriosi:  “Proprio oggi, con questa inaugurazione” mi confida Blanchaert, “ho deciso di iniziare una nuova collaborazione per realizzare una futura mostra e un libro con illustrazioni dedicate ai ‘Giusti del nostro tempo’ assieme a Gabriele Nissim e all’associazione Gariwo”. Anche in questa circostanza una grossa parte dei proventi sarà devoluta all’associazione e al suo sviluppo.

La modestia di Jean Blanchaert è tale che ha detto allegramente: “C’è chi ha un pianoforte in casa  senza essere un vero musicista ma ama strimpellare ogni giorno un po’. Ecco, io strimpello con penna e carta ma mi considero un dilettante… Però la carta rimane e se ne possono rivedere nel tempo gli effetti, una volta che ci si è divertiti a disegnarci sopra”. Secondo lui è così che è diventato ricercato, apprezzato e affermato: per caso. L’artista ha un aspetto da clochard, talvolta, altre volte appare in perfetta forma, sembra un gran signore, i suoi occhi chiari sono sempre buoni e miti, la sua verità è misteriosa come questi Bagni in cui espone e che conviene visitare entro il 5 marzo. Un’occasione imperdibile.

 

© Daniela Cohen