di Paolo Castellano
Il Comitato esecutivo della FIFA ha rinviato la sua decisione sulla risoluzione avanzata dall’Autorità Palestinese che vorrebbe imporre delle sanzioni a 6 squadre israeliane situate in Giudea e Samaria (Ariel, Ma’ale Adumim, Givat Ze’ev, Oranit, Valle del Giordano e Kiryat Arba). Contro la proposta, si erano pronunciati anche alcuni parlamentari tedeschi, che avevano inviato una lettera al presidente della Fifa.
Come riporta il The Times of Israel, il congresso della FIFA avrebbe dovuto mettere ai voti la risoluzione il 10 maggio durante il secondo giorno del ciclo di conferenze sul calcio internazionale, ma nella notte del 9 maggio il Comitato con una riunione ha invece stabilito di annullare la risoluzione.
Attraverso una dichiarazione rilasciata alla stampa, il Comitato ha spiegato così la propria decisione: «A seguito della visione del documento redatto da Tokyo Sexwale, Presidente della commissione che monitora la situazione israelo-palestinese, il Comitato esecutivo della FIFA ha decretato che l’attuale situazione internazionale renda prematura qualsiasi decisione in merito alla discussione sollevata dalla Federazione palestinese».
Sembra infatti che la FIFA stia prendendo tempo per consentire a Sexwale di trovare una soluzione al problema nel giro di 9 mesi. Probabilmente la questione riemergerà introno a marzo 2018. Il 7 maggio il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, aveva chiesto al Presidente della FIFA, Gianni Infantino, di rimuovere la discussione dall’agenda, sottolineando che “non si dovrebbe mischiare la politica con lo sport”. L’8 maggio invece il Presidente della Federazione calcistica israeliana Ofer Eini e il Presidente della Federazione palestinese Jibril Rajoub erano stati convocati in una riunione dal Presidente della commissione che monitora la situazione israelo-palestinese, l’imprenditore sudafricano Tokyo Sexwale.
Sebbene i tre si siano incontrati più volte, non c’è stato modo di giungere a un compromesso. Rajoub afferma che le squadre israeliane violino l’articolo 72.2 del codice FIFA che recita: «I membri della FIFA e le loro squadre non possono giocare nei territori di altri membri associati senza un permesso di quest’ultimi». L’Autorità Palestinese fa pressioni sulla FIFA sin dal 2015 quando chiese l’espulsione delle squadre israeliane presenti nei territori acquisiti da Israele dopo il 1967.
(Nella foto: Tokyo Sexwale, Presidente della commissione Fifa che monitora la situazione israelo-palestinese)