Il presidente della Comunità ebraica di Venezia, Amos Luzzatto, alla vigilia del Giorno della Memoria, esprime la sua preoccupazione per la crisi in atto in Italia e nel resto d’Europa. Una crisi che, dice, “somiglia” pericolosamente a quella che portò alla catastrofe del nazifascismo. Secondo Luzzatto, la crisi sta mettendo a rischio la democrazia e mai come oggi quindi è importante imparare dal passato.
“La democrazia corre gli stessi rischi e minacce perché la crisi non è soltanto finanziaria ma anche di sfiducia verso le istituzioni considerate impotenti e inadeguate a risolvere i problemi”, ha osservato Luzzatto presentando il programma delle iniziative promosse dal Comune di Venezia insieme alla comunità ebraica e a diverse associazioni in occasione del prossimo 27 gennaio. Sarà un Giorno della Memoria dedicato al ricordo degli ebrei vittime della Shoah, ma anche di tutti coloro che sono stati sterminati insieme agli ebrei e che spesso vengono dimenticati, come gli omosessuali e gli zingari. “Come negli anni ’20 e ’30 – ha detto ancora Luzzatto – si sta insidiosamente diffondendo l’impressione che non ci siano risposte adeguate ed è un grave pericolo perché la sfiducia nelle istituzioni rischia di portare alla sfiducia nella democrazia e purtroppo abbiamo già visto quale è stata l’alternativa alla democrazia”.
La ricorrenza verrà dunque celebrata tenendo ben presenti i rischi della crisi che «sta incidendo più di quanto appaia» e che induce ripensare a quella «non dissimile» che nel secolo scorso sconvolse l’Europa: “La Shoah non ha colpito solo gli ebrei – ha sottolineato Amos Luzzatto; nei momenti di crisi tuttavia gli ebrei sono sempre colpiti, sempre. Questa è la ‘specificità’ ebraica”.