“La gente di Gaza pensa alla gente di Sderot, che vive sotto l’incubo dei missili lanciati da Gaza? La gente di Gaza sta partecipando alla guerra contro Israele: abbiamo ritirato i coloni, siamo andati via, perchè continuano a spararci? E’ la gente di Gaza che ha eletto il governo di Hamas che è un governo responsabile delle sue azioni”. All’indomani dell’attacco che ha provocato l’uccisione di Ahmed Jabari, capo del braccio armato di Hamas, lo scrittore e intellettuale israeliano Abraham Yehoshua non usa mezzi termini: la guerra contro i palestinesi di Gaza è inevitabile. Con Gaza “non si può trattare come se fosse un territorio occupato o un gruppo di terroristi: Gaza è un nemico e come tale va trattato” osserva Yehoshua nell’intervista su Repubblica di oggi, 15 novembre.
Yehoshua è stato a lungo considerato uno dei rappresentanti del pacifismo israeliano, ma oggi, di fronte a quel che sta accadendo, di fronte ai ripetuti, quotidiani, attacchi di missili su Israele; di fronte ad una realtà che pare non poter cambiare mai, rivede le sue posizioni.
“Israele fornisce elettrice a Gaza, fa passare dal suo territorio cibo diretto a Gaza, e loro ci sparano.” “Parliamo di uno Stato che ha un suo esercito e lo usa contro di noi. Ha un senso scegliere quali sono i cattivi in questa situazione ed eliminare solo loro? Non funziona, lo abbiamo già visto. La situazione va chiarita una volta per tutte”. E aggiunge “Dobbiamo dichiarare che siamo in guerra ed agire di conseguenza”.
Secondo Yehoshua gli israeliani hanno perso la fiducia nella pace, nella possibilità di stabilire un accordo di pace con i palestinesi: “Pensano che se si ritireranno completamente dalla Cisgiordania accadrà lì quello che già accade a Gaza. E che ci ritroveremo i missili a Gerusalemme e a Tel Aviv. Il comportamento di Hamas è uno dei più grandi ostacoli alla pace fra i palestinesi e gli israeliani”.
Se di pace si può parlare, aggiunge Yehoshua, l’interlocutore per Israele è l’Autorità palestinese. Con l’ANP, dice ancora, “c’è la possibilità di parlare: possiamo discutere di fermare gli insediamenti e di tornare alle frontiere del ’67. Ma Gaza non risponde all’autorità del governo palestinese, Gaza è un’altra storia”.