Sabato 10 agosto per migliaia di musulmani si è concluso il Ramadam. Una festa che a Milano si è trasformata presto anche in una polemica di carattere politico.
Tema della polemica, la partecipazione alla festa musulmana dell’Arena Civica dell’imam Al Bustanji, invitato direttamente dal Caim (Coordinamento centri islamici milanesi) e in particolare dal suo coordinatore Davide Piccardo.
Al Bustanji, come ha ricordato il portavoce della sinagoga Beth Shlomo, Davide Romano, in passato “ha istigato al suicidio dei bambini, e non c’è stata nelle parole dell’esponente del Coordinamento delle associazioni islamiche alcuna condanna”. Romano ha chiesto così al sindaco Giuliano Pisapia di fare in modo che la battaglia «per il diritto a luoghi di culto islamici prosegua in modo limpido e senza risvolti inquietanti” chiedendo contemporaneamente le dimissioni di Piccardo, o altrimenti, l’interruzione dei rapporti fra il Comune e il Caim.
Una forte critica al Comune per la partecipazione alla festa di fine Ramadan e al discorso dell’iman Al Bustajin, è venuta anche da alcuni esponenti del Consiglio Comunale: quelli dell’opposizione – e in particolare Riccardo De Corato, vicepresidente del Consiglio comunale, che ha parlato di un “disonore per Milano, ridotta a palcoscenico di chi si è reso protagonista di questi deliri”. Ma anche dal vicepresidente del Consiglio provinciale Roberto Caputo, del PD, che ha detto: “È intollerabile che un imam noto per le sue posizioni estreme e molto vicino ai terroristi islamici possa prendere la parola al termine del Ramadan invitato dal coordinatore del Caim Piccardo. Credo che sia assolutamente opportuno che la giunta milanese prenda le distanze da questo grave avvenimento, come ha anche chiesto il responsabile della Sinagoga milanese”.
Sul caso è intervenuta anche la Comunità ebraica di Milano che con un comunicato ha espresso le sue posizioni sulla vicenda:
1) La Comunità Ebraica di Milano non ha chiesto le dimissioni di alcun membro del CAIM.
La nostra Comunità prende posizioni pubblica tramite il suo Presidente o con un consigliere delegato sotto mandato del Presidente. Tutte le altre associazioni ebraiche che si ritagliano uno spazio pubblico, sono chiaramente legittimate nel farlo ma lo fanno, come è stato correttamente fatto dalla Sinagoga Beth Shlomo, in rappresentanza dei loro iscritti e non a nome dell’Istituzione Comunita Ebraica di Milano.
2) L’anno scorso abbiamo partecipato con gioia a questa importante festa degli amici musulmani. Quest’anno non abbiamo preso parte a questo importante momento per la nostra città, per via della partecipazione dell’Imam Al Bustanji, vicinissimo al movimento terroristico Hamas. Al-Bustanji nel recente passato ha fatto affermazioni di una gravità inaudita, che incitano al terrorismo e all’odio nei confronti di Israele. Con l’aggravante del coinvolgimento perfino di bambini. Queste dichiarazioni sono visibili anche sul canale youtube: http://www.youtube.com/watch?v=q4PfzUZzoRs
3) Il movimento Hamas è stato riconosciuto una organizzazione terroristica dall’Unione Europea. Dunque anche dal nostro Paese. A nostro avviso il Comune di Milano ha sbagliato a partecipare a questa iniziativa per via della presenza di Al Bustanji. Ci auguriamo che questa partecipazione sia dovuta ad una svista. Per questo aspettiamo chiarimenti in merito dall’amministrazione Comunale.
4) Rinnoviamo i nostri auguri a tutti i musulmani milanesi per la fine del Ramadan. Siamo convinti che le sfide che attendono le nostre comunità siano centrali allo sviluppo culturale e sociale della nostra città e del nostro Paese. Speriamo che la collaborazione tra il CAIM e la Comunità Ebraica di Milano possa proseguire nel rispetto dei valori della Costituzione della Repubblica italiana.