“Il Presidente della Comunità ebraica di Milano, Walker Meghnagi, e il Consiglio tutto esprimono la loro più ferma e sentita solidarietà a Renzo Gattegna, Presidente dell’UCEI, vergognosamente insultato da Beppe Grillo. Gli ebrei milanesi fanno proprie le parole pronunciate alla Camera dal deputato Emanuele Fiano che, rivolgendosi al leader del Movimento 5 Stelle, ha ricordato come Auschwitz e la poesia Se questo è un uomo di Primo Levi siano una fondamentale, profonda, tremenda lezione che il popolo europeo ha nella stragrande maggioranza fatto sua. ‘E sappia il signor Grillo che coloro che hanno tratto questa lezione non abbasseranno mai la testa di fronte a chi crede di poter disporre della Storia come meglio crede’”.
Questo il contenuto di una nota stampa divulgata dalla Comunità Ebraica di Milano in merito alla vicenda “Grillo-Auschwitz”, che da giorni sta dominando i media. Una vicenda triste, che vede al centro delle polemiche l’orribile riutilizzo da parte di Beppe Grillo nel suo blog della celebre poesia ‘Se questo è un uomo’ in riferimento ai fatti politici di attualità, e il ritocco di una foto dell’ingresso di Auschwitz con la scritta ‘P2 Macht Frei’ al posto di ‘Arbeit Macht Frei’.
Una vera e propria offesa alla memoria, che ha subito suscitato la reazione indignata del presidente dell’Ucei Renzo Gattegna: “Un’oscenità sulla quale non è possibile tacere. Si tratta infatti di una profanazione criminale del valore della Memoria e del ricordo di milioni di vittime innocenti che offende l’Italia intera”.
Dal canto suo, Grillo non solo non ha fatto marcia indietro, ma è addirittura arrivato a offendere lo stesso Gattegna. “Io non ho mancato di rispetto a nessuno. La comunità ebraica dovrebbe cambiare il comunicatore stupido e ignorante”.
Commento questo, che ha incendiato ancora di più l’opinione pubblica, provocando reazioni forti sia sui media nazionali che su quelli internazionali (in primis il Jerusalem Post). Pierluigi Battista sul Corriere scriveva: “Solo per un po’ di polemica contro Renzi, si strumentalizza Auschwitz. Si manipola la storia. Si appiattisce tutto nella banalità. (…) Non è antisemitismo classico. È indifferenza, è la cancellazione di un’intera storia di tragedie e di sangue per offrire una piattaforma alla campagna elettorale. Perché Grillo lo fa, forse perché è un antisemita? «Antisemita» è definizione troppo impegnativa, ma sovrana sciatteria nei confronti degli ebrei e della memoria di tutti, questo sì”.
Molto duro anche L’American Jewish Committee (Ajc), che si dichiara “scioccato dall’uso cinico e strumentale della Shoah, di Auschwitz e di un autore della statura di Primo Levi come veicoli di propaganda politica contemporanea da parte di Beppe Grillo, capo del movimento Cinque Stelle. Ajc è ugualmente sconcertato dai volgari insulti di Grillo verso il presidente della Comunità ebraica italiana e le sue insinuazioni riguardo poteri reconditi e
cospirazioni dietro alle crisi del mondo contemporaneo».
La nota commenta dell’Ajc inoltre che la “minimizzazione della Shoah può condurre solo a un maggior deterioramento” della società italiana, a livello anche morale.
Dure le parole di risposta di Beppe Grillo, che, durante la sua visita in Parlamento, ha rincarato: “Non sono io che mi nascondo dietro certe tragedie, sono loro che lo fanno. Non chiedo scusa, dovrebbero sostituire il loro portavoce, quando si toccano i poteri forti vengono fuori le lobby».
Il discorso dell’On. Emanuele Fiano alla Camera
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