di E. M.
Roma, piazza Bologna. In tutta la zona, fino al quartiere africano, manifesti firmati Militia, un’organizzazione di estrema destra, segnalano un elenco di negozi da boicottare e catene commerciali e aziende, perché di ebrei. E naturalmente, anche il codice a barre che contrassegna i prodotti israeliani. Sembra di essere tornati agli anni Trenta. Naturalmente c’è una enorme differenza: allora l’antisemitismo era di Stato, oggi i responsabili sono ricercati e saranno perseguiti.
Ma vorremmo soffermarci su un aspetto della vicenda. La vignetta che accompagna l’invito al boicottaggio “per fermare il massacro del popolo palestinese” è di Carlos Latuff, un disegnatore brasiliano, di origine libanese, specializzato in satira politica. I suoi lavori sono improntati all’anticapitalismo, pacifismo e antimilitarismo. È molto conosciuto per le sue vignette sul conflitto israelo-palestinese e, più recentemente, sulla Primavera araba.
È un’icona della sinistra, le sue immagini dal segno grafico inconfondibile sono utilizzate in tutte le campagne anti-israeliane delle organizzazioni propal dell’arcipelago rosso.
L’utilizzo della vignetta di Latuff nei manifesti affissi a Roma è solo l’ultimo esempio di quella saldatura ormai evidente tra antisemiti e anti-israeliani di estrema destra, di estrema sinistra e immigrati arabo-magrebini che dilaga oggi in Europa, in particolare in Francia, in Belgio, in Germania. Saldatura che non si è nascosta negli attacchi alle sinagoghe di Parigi, dove arabi con la kefiah marciavano fianco a fianco con teste rasate, le croci celtiche tatuate sulle braccia.
In una intervista rilasciata a Marina Gersony per il Bollettino/Mosaico (in uscita a fine agosto), Georges Bensoussan, storico francese autore di saggi fondamentali sull’antisemitismo e la Shaoh, afferma: “È evidente che quando Israele difende i suoi cittadini dai missili, l’antisemitismo si ripresenta ogni volta in modo estremamente violento. Va però precisato che l’antisemitismo ha origini diverse: una è dell’estrema destra europea che si approfitta della popolazione araba per esprimersi liberamente. E poi c’è un antisemitismo di ultrasinistra che, celandosi dietro le critiche della politica governativa israeliana, nega in realtà il diritto dello Stato ebraico ad esistere”.