di Carlotta Jarach
Stiamo vivendo un drammatico periodo storico in cui sempre più stregoni e ciarlatani hanno potere su creduloni e no, e rendono sempre più incerto il raggiungimento di quella che tutti noi conosciamo come “immunità di gregge”, quella capace di impedire la circolazione dei virus e proteggere quindi in massa una popolazione su un determinato territorio.
Ed ecco che in Italia scoppia il caso “Red Ronnie” , dopo che il DJ radiofonico (all’anagrafe Gabriele Ansaloni) giovedì scorso aveva parlato su Rai2 contro i vaccini, grazie a conoscenze e qualificazioni che senza fatica si possono considerare nulle.
La situazione in Italia non è delle più rosee e dopo l’ennesima recente disinformazione televisiva è stata presentata addirittura un’interrogazione parlamentare. Non pago, Red Ronnie su Facebook ha anche accusato il medico Roberto Burioni (ordinario di Virologia all’Università Vita e Salute San Raffaele, lui sì voce autorevole nel programma Virus la settimana scorsa) di conflitto di interessi, non conoscendo la differenza tra anticorpi monoclonali, sui quali il Professore detiene alcuni brevetti, e vaccini. Inutile dire che Ansaloni è stato querelato per le sue assurdità.
Qual è invece la situazione in Israele?
Stando a quanto pubblicato in un articolo su Jerusalem Post nel 2014, Israele è tra i Paesi con il tasso più alto di bambini vaccinati. Tra le altre cose, il sito internet del ministero della salute israeliano (www.health.gov.il) sta facendo da anni un eccellente lavoro per quanto concerne la sensibilizzazione e l’informazione verso i suoi cittadini. Non solo in ebraico, il sito è completamente tradotto in arabo, inglese, russo, spagnolo e francese, per essere comprensibile ed accessibile a quante più persone possibili.
C’è un però. Nemmeno il piccolo Stato del Medio Oriente è al sicuro dal fenomeno antivaccinista: e se educare gli illetterati rappresenta da sempre uno dei maggiori scopi delle campagne in tutto il mondo, il vero problema è che lì come altrove sempre più laureati e appartenenti a livelli socioeconomici alti si lasciano fuorviare e convincere, e perseguono una linea dannosa e pericolosa sulla base di motivi cosiddetti “ideologici” . Che sia da una parte per il rapporto, sempre complesso, che gli scienziati hanno nel comunicare le loro ricerche e i loro perché al grande pubblico, oppure perché i media cavalcano l’onda e spesso male interpretano cosa effettivamente sia la scienza, fatto sta che il tema vaccini non muore mai.
E se il dibattito ovunque si risolve con talk show dove si mettono sullo stesso piano medici immunologhi e sciamani della domenica, in Israele c’è un ulteriore protagonista: il mondo degli ultra ortodossi.
È notizia dell’anno scorso l’intenzione del Governo israeliano di non supportare con interventi di welfare i bambini che i genitori non sottopongono al ciclo di vaccinazioni, basandosi sul modello australiano.
Nella fattispecie, si trattava dei termini della coalizione tra i partiti politici Likud e il Ahadut HaTora HaMeuhedet, anche conosciuto come United Torah Judaism, ovvero il partito degli ultra ortodossi alla Knesset, il Parlamento israeliano.
Il dibattito, che va avanti da anni, si inserisce in un quadro complesso, dove molti bambini non sono adeguatamente seguiti, sia per l’accessibilità alle cure non adeguata, sia sulla base di resistenze religiose. Il fatto che questi gruppi rappresentino le famiglie più numerose non fa che rendere il problema ancora più urgente. La decisione, ai tempi, aveva scatenato rimostranze, perché ritenuta discriminatoria nei confronti di haredim e beduini, spesso tra i più deboli nel Paese: il problema è però reale, e il numero di ultra ortodossi non vaccinati è elevato, come affermano i dati del ministero della salute ripresi nell’articolo di Times of Israel.
Molti ricorderanno i casi di polio del 2013 in Israele, quando milioni di bambini furono nuovamente immunizzati: le immotivate opposizioni ai vaccini non fanno altro che scatenare, ciclicamente, focolai e epidemie, soprattutto di morbillo, malattia ritenuta a torto meno pericolosa di altre. Perché, purtroppo, nemmeno la tecnologica e super-scientifica Israele è immune agli antivaccinisti.