Il Simon Wiesenthal Center contro i kamikaze

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Il Simon Wiesenthal Center ha appena comprato un’intera pagina del New York Times e dell’International Herald Tribune per lanciare un appello alle Nazioni Unite affinché mettano tra le priorità il fenomeno dei kamikaze.

Il Simon Wiesenthal Center chiama in causa il Palazzo di Vetro, dopo l’omicidio e l’attacco suicida contro Benazir Bhutto in Pakistan. Ma l’iniziativa ideata dal fondatore dell’organizzazione che combatte l’antisemitismo e che collabora ad assicurare alla giustizia i criminali nazisti, il rabbino americano Marvin Hier, dividerà l’assemblea Onu, di cui fanno parte molti Paesi islamici. Nel documento si chiede all’Assemblea generale dell’Onu di tenere una sessione speciale sul terrorismo suicida, e di mettere questo fenomeno «in cima all’agenda della comunità internazionale», come ha fatto con l’Aids e il riscaldamento globale del pianeta.
L’appello si conclude con un invito ai leader religiosi a fare qualcosa. Li ammonisce, polemicamente, “a non ignorare che la maggior parte dei kamikaze sono credenti” e chiede di usare la loro influenza per combattere il fenomeno. L’iniziativa ha avuto un ampio risalto sulla stampa israeliana.