L’Ugei chiede una strada per i dissidenti iraniani

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A seguito della significativa decisione del Sindaco di Roma Gianni Alemanno, di spegnere le luci del Campidoglio per quindici minuti durante la manifestazione “Iran Libero”, organizzata da Il Riformista, lanciando un forte segnale di protesta contro la presenza del presidente iraniano Mahoumud Ahmadinejad al vertice della Fao in corso nella capitale, Daniele Nahum, presidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia, ha dichiarato: “Il Sindaco di Roma, spegnendo le luci del Campidoglio, in segno di protesta nei confronti del presidente iraniano, ha compiuto un gesto simbolico molto importante che va nella direzione dell’affermazione dei diritti umani nel mondo. L’Unione Giovani Ebrei d’Italia ha fatto propria la proposta di Emanuele Ottolenghi, il quale attraverso le pagine del quotidiano Il Riformista, ha richiesto al Sindaco Alemanno di ribattezzare simbolicamente un tratto della strada che ospita la sede dell’ambasciata Iraniana, con il nome del leader studentesco Nikou-Nesbati, “colpevole” di aver recentemente criticato un discorso di Ahmadinejad e, per questo, condannato a cinque mesi di prigione e a dieci frustate.

Quest’ultimo, sempre sulle pagine de Il Riformista, ringraziando Ottolenghi, ha proposto una soluzione alternativa: modificare il nome della via in Via 9 luglio. Una data dall’alto valore simbolico, poiché Il 9 luglio 1999, gli studenti iraniani scesero in piazza per difendere i valori della libertà e della democrazia nel loro paese e diedero vita ad una grandissima rivolta contro il regime iraniano, nella quale morirono una decina di studenti, un centinaio rimasero feriti ed oltre duecento furono incarcerati.

Come giovani ebrei, chiediamo al Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, di compiere un ulteriore gesto, questa volta permanente, intitolando la strada dove ha sede l’ambasciata iraniana, con il nome 9 luglio.
Il gesto acquisirebbe un valore inestimabile per tutti gli iraniani che vivono sotto il giogo di una feroce dittatura e per tutti colore che si battono per i valori della libertà, della democrazia e del rispetto dei diritti umani nel mondo”.

La risposta del sindaco Alemanno non si è fatta attendere: ”La richiesta che mi è stata inoltrata dall’Unione Giovani Ebrei d’Italia, dall’alto valore simbolico, è più che mai condivisibile e apprezzabile, alla luce del difficile periodo storico che stiamo vivendo. Modificare il nome della strada che ospita la sede dell’ambasciata iraniana e ribattezzarla ‘Via 9 Luglio’, in ricordo del giorno in cui gli studenti iraniani scesero in piazza per la difesa della libertà e della democrazia, rappresenterebbe un altro forte segnale di protesta contro l’intolleranza e a favore della coesistenza pacifica. Prendiamo atto della proposta del presidente Ugei, Daniele Nahum, e auspichiamo che sia possibile realizzarla, tenendo conto delle norme vigenti in materia di toponomastica”.