Papa Benedetto XVI, ricevendo in Vaticano la visita dei membri della delegazione della Conferenza dei Presidenti delle Organizzazioni Ebraiche Americane, ha colto loccasione per sviluppare un discorso ampio e dettagliato nel quale ha voluto riaffermare i suoi sentimenti di fraterna stima e sincera amicizia verso il popolo ebraico.
Dalla lettura di questo discorso, così pieno di riferimenti storici e dottrinali, ho tratto la convinzione che questa sia una risposta forte ed autorevole, dopo che altre voci provenienti dal mondo cattolico avevano, nelle scorse settimane, fatto nascere il timore che le possibilità di dialogo, di comprensione e di riscoperta delle comuni origini, fossero destinate ad un brusco ridimensionamento.
La delusione era stata molto forte nel sentir pronunciare frasi di chiaro contenuto antiebraico, offensive e di disprezzo della memoria della Shoà da parte di Ministri di culto che la Chiesa Cattolica aveva appena riammesso nel proprio seno.
Il Papa oggi si è espresso in maniera forte ed inequivocabile, definendo la Shoà un crimine contro Dio e contro lumanità e inoltre: ha confermato la preparazione del suo prossimo viaggio in Israele;
ha ribadito che la Nostra Aetate, frutto del Concilio Vaticano II, costituisce una pietra miliare nel fissare i principi che devono regolare i rapporti fra cristiani ed ebrei; ha fatto propria la preghiera pronunciata dal suo predecessore, Papa Giovanni Paolo II, davanti al Muro Occidentale del tempio di Gerusalemme;
ha concluso formulando la speranza che lamicizia tra ebrei e cristiani si rafforzi sempre di più e che limpegno irrevocabile della Chiesa al rispetto e alle armoniose relazioni con il Popolo del Patto, produca abbondanti frutti.
Di fronte ad una dichiarazione così solenne, così puntuale e così carica di significati, ritroviamo la fiducia che le buone relazioni e lamicizia siano da noi tutti considerati un bene prezioso, faticosamente conquistato, che non si deve consentire a nessuno di mettere in dubbio e di minacciare.
Per evitare che questo accada, sarà importante vigilare affinché questa linea non venga disattesa da nessuno e, soprattutto, da chi non ne ha titolo e sarà indispensabile procedere, con grande coerenza, a fatti concreti che costituiscano attuazione pratica ed effettiva dei principi enunciati.