Si comincia dai giovani.
Nel 2008 un gruppo di studenti dellUniversità di Tel-Aviv ha organizzato una conferenza sul conflitto in Medio Oriente. Cinquanta tra studenti e giovani professionisti sono arrivati in Israele da ogni parte del mondo per cinque giorni di seminari, simulazioni, visite guidate e lezioni. Questanno lo stesso gruppo di studenti ha deciso di ripetere lesperienza, soprattutto considerando le nuove sfide che la regione e la situazione internazionale offrono oggi.
Lo scopo della conferenza è duplice: da una parte si vuole fornire ai partecipanti strumenti adeguati a comprendere le difficoltà della politica in Medio Oriente, attraverso simulazioni e lezioni. Dallaltra parte gli organizzatori cercano di avere quanti più partecipanti provenienti dai Paesi arabi in modo da creare un network di giovani che sono o saranno coinvolti in politica nei rispettivi paesi e che potranno cooperare e creare un tessuto sociale che possa sostenere il processo di pace e migliorare le relazioni tra gli Stati.
Riguardo al primo scopo, Aviel Attias, uno degli organizzatori di MESC e MESC2, ci spiega la natura delle simulazioni: “anche questanno formeremo prima dellinizio della conferenza cinque squadre, ognuna a rappresentare uno degli attori coinvolti nella politica in Medio Oriente: Israele, Egitto (come rappresentante della Lega Araba), i Palestinesi, la Siria e il Quartetto (Onu, Stati Uniti, Unione Europea e Russia). Alle squadre che rappresentano i Paesi arabi verranno assegnati i partecipanti occidentali, a quella palestinese gli israeliani e viceversa. Lidea è quella di far comprendere ai partecipanti la difficoltà della controparte di prendere decisioni riguardo alla politica estera tenendo conto delle pressioni interne”.
Riguardo al secondo scopo, già lanno scorso hanno partecipato a MESC ragazzi dal Libano, Qatar, Pakistan, Cisgiordania, Giordania ed Egitto e anche questanno si sono iscritti giovani dagli stessi Paesi nonché dalla Corea del Sud e Indonesia, dimostrando già il grande successo del progetto.
La scorsa edizione ha visto tra i partecipanti un giovane libanese, Ghanem (uno pseudonimo). Nonostante tra Beirut e Tel Aviv ci siano soltanto 209 kilometri, il giovane libanese ha dovuto attraversare Siria e Giordania prima di arrivare in Israele, nonché mentire alla sua famiglia sulla destinazione del suo viaggio, ufficialmente Parigi.
Se i giovani sono disposti a rischiare così tanto per incontrarsi e trovare dei punti su cui dibattere, significa che cè una volontà della società civile di creare dei legami oltre confine, lunica base forte per qualunque successo di pace.
Se sei interessato a partecipare alla MESC di quest’anno, visita il nostra sito:
www.mesc-tlv.com. Iscrizioni entro il 7 luglio 2009