di Luciano Assin
Pur di concludere in maniera positiva l’accordo sul programma nucleare iraniano l’amministrazione Obama si sarebbe intromessa in maniera decisiva per sabotare il “Progetto Cassandra”, una serie di operazioni segrete dirette dall’Agenzia Federale Antidroga statunitense (DEA) per sventare le diverse attività illegali del gruppo sciita Hezbollah, che comprendevano fra le quali riciclaggio di denaro sporco, traffico di armi e cocaina, e adirittura la fornitura di armi chimiche necessarie al presidente siriano Bashar al Assad per concludere la guerra civile siriana a suo favore.
E’ quanto emerge da un lungo e dettagliato articolo pubblicato dal settimanale statunitense Politico a firma del giornalista Josh Meyer. L’operazione è iniziata nel 2008, quando la DEA era giunta alla conclusione che la milizia sciita libanese si era trasformata da un’organizzazione di guerriglia ad un vero e proprio sindacato del crimine a livello globale, il cui giro d’affari veniva stimato in un migliaio di milioni di dollari almeno.
I traffici scoperti dalla DEA hanno portato alla scoperta di un network del criminale di portata mondiale che abbracciava l’Europa, gli USA, il Messico, l’America Latina, parte dell’Africa e chiaramente il Medio Oriente. Sempre secondo le rivelazioni del settimanale americano, David Asher, il responsabile delle inchieste, sono emerse numerose occasioni nelle quali l’amministrazione Obama ha sistematicamente messo i bastoni fra le ruote per impedire il regolare sviluppo delle indagini. “Erano decisioni politiche attuate in maniera sistematica” ha affermato Asher.
L’approccio amichevole verso l’Iran ed il suo protetto, Hezbollah, si basava su di un analisi fornita da John Brennan, futuro direttore della CIA, convinto sostenitore di una politica più permissiva verso l’Iran e Hezbollah, una politica atta a favorire una maggiore influenza delle ali moderate del “Partito di Dio”.
L’articolo, molto dettagliato, descrive le numerose ingerenze nei confronti della task force, e l’impressione dei suoi componenti, per non dire la certezza, era che più Obama si avvicinava ad un accordo sul progetto del nucleare iraniano, e più il presidente USA premeva sul freno del Progetto Cassandra.
Non fu un caso che proprio in seguito a questi sviluppi tutti i paesi dell’arco sunnita moderato entrarono in rotta di collisione con l’amministrazione USA. Così come non è certo un caso che rivelazioni del genere spuntino fuori nel corso dell’amministrazione Trump, desideroso una volta di più di mettere in imbarazzo e sminuire la politica medio orientale di Barak Obama.