di Anna Coen
L’Italia è il primo Paese a riconoscere la Giornata istituita nel 2012 dal Parlamento europeo su iniziativa di Gariwo
e fissata per il 6 marzo. Gabriele Nissim: «Un baluardo contro razzismi e nazionalismi, terrorismo e rischi di guerra,
dal Pacifico al Medio Oriente»
È stata approvata dal Senato italiano, il 7 dicembre 2017, in via definitiva, la legge per l’istituzione della “Giornata in memoria dei Giusti dell’umanità”, che si celebrerà il 6 marzo. L’Italia diventa così il primo Paese ad aderire ufficialmente alla Giornata europea dei Giusti, istituita nel 2012 dal Parlamento europeo, che ha accolto allora l’appello lanciato da Gariwo e sottoscritto da migliaia di cittadini.
La ricorrenza è “dedicata a mantenere viva e rinnovare la memoria di quanti, in ogni tempo e in ogni luogo, hanno fatto del bene salvando vite umane, si sono battuti in favore dei diritti umani durante i genocidi e hanno difeso la dignità della persona rifiutando di piegarsi ai totalitarismi e alle discriminazioni tra esseri umani”.
La legge, ampiamente condivisa dai gruppi parlamentari di Camera e Senato, è finalizzata soprattutto a incoraggiare le scuole di ogni ordine e grado a organizzare, in questa Giornata, attività per educare i giovani alla responsabilità personale attraverso le storie dei Giusti, esempi positivi che possono far capire alle nuove generazioni che la libertà e la giustizia sono conquiste quotidiane nelle quali ciascuno può e deve impegnarsi. Di certo oggi non mancano le sfide, in un mondo tutt’altro che pacificato.
Oltre alla scuola, anche le amministrazioni e gli enti pubblici possono contribuire a diffondere gli scopi della Giornata, creando Giardini dei Giusti e patrocinando convegni, incontri, dibattiti e mostre.
L’iniziativa è stata fortemente voluta da Gariwo, la foresta dei Giusti, l’associazione nata per ricordare le figure esemplari che hanno salvato vite umane e si sono opposte a tutti i genocidi. Nel 2012 ha lanciato l’appello, accolto dal Parlamento europeo, per la Giornata europea dei Giusti, fissata per il 6 marzo, giorno della scomparsa di Moshe Bejski, presidente della Commissione dei Giusti di Yad Vashem.
«La legge sui Giusti dell’umanità assume oggi un valore particolare – ha detto il presidente di Gariwo, Gabriele Nissim – di fronte alle crescenti derive politiche e morali nel mondo: nuovi nazionalismi, razzismi, terrorismo e rischi di guerra nel Pacifico e nel Medio Oriente. Oggi più che mai è necessario richiamare tutti gli individui alla responsabilità personale per riaffermare i valori del dialogo, della pace, dell’inclusione e isolare quanti vogliono spingerci nel baratro dell’odio. È un grande messaggio che in questa giornata il nostro Paese lancia all’Europa e al mondo intero».
Nel 2003, Gariwo aveva creato con il Comune di Milano e l’UCEI il “Giardino dei Giusti di tutto il mondo” al Monte Stella di Milano (nella foto).
Molte altre città d’Italia e nel mondo hanno accolto l’invito a creare un Giardino dei Giusti, da Varsavia alla Tunisia all’Armenia.
«Gariwo ringrazia i parlamentari che hanno creduto fin dall’inizio nell’importanza di questa Giornata – dice ancora Gabriele Nissim -, in particolare l’onorevole Milena Santerini, prima firmataria della legge, i relatori di Camera e Senato, Emanuele Fiano e Bruno Mancuso, e il senatore Lucio Romano. Inoltre ringraziamo per il suo impegno il senatore Gabriele Albertini, che è stato anche primo firmatario della dichiarazione per l’istituzione della Giornata europea dei Giusti approvata cinque anni fa a Bruxelles».
L’approvazione al Senato italiano della legge per l’istituzione della “Giornata in memoria dei Giusti dell’umanità” arriva a pochi giorni dal lancio di GariwoNetwork, la rete che unisce gli ottanta Giardini dei Giusti in Italia e nel mondo, che si è tenuto al Centro Congressi della Fondazione Cariplo, a Milano, a metà novembre. Il fondamento del network è la Carta delle responsabilità 2017, il documento ispirato a Charta ’77 lanciato al termine della riflessione collettiva avviata da Gariwo con il ciclo di incontri La crisi dell’Europa e i Giusti del nostro tempo.
All’incontro erano presenti insegnanti, ambasciatori, consoli e altri ospiti dall’Italia e dal mondo; in particolare, i sindaci della città – Albertini, Moratti, Pisapia – che fino a oggi hanno condiviso l’impegno che ha reso Milano capofila in Europa per la prevenzione dei genocidi. GariwoNetwork nasce infatti per rendere concreta la Carta delle responsabilità, già sottoscritta da molte personalità internazionali e italiane, tra cui il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, primo firmatario.
La piattaforma GariwoNetwork
Martina Landi, caporedattrice di Gariwo, ha illustrato la nuova piattaforma digitale: «Il sito di Gariwo è quello che anima la nostra associazione, ed è quello che unisce ciò che Gariwo è e vuole essere – ha detto. – Usiamo la rete in un modo positivo e proattivo. Oggi quello che prevale è sempre più spesso l’emotività piuttosto che l’argomentazione razionale. Quello che noi cerchiamo di fare con il sito di Gariwo è proprio questo, di inserire in questa cornice delle argomentazioni razionali e far parlare e pensare le persone. È un po’ una sfida, uno sforzo che tutti i giorni cerchiamo di fare e compiere al meglio, perché poi quello che vogliamo fare è ospitare il maggior numero di voci possibili. Quella interna al network è una pagina tutta dedicata al mondo dei Giusti, dove ogni utente avrà una propria pagina personale, con i propri dati, e potrà pubblicare materiali e informazioni. Sarà anche possibile commentare, interagire con gli altri utenti della rete, proprio perché quello che vogliamo fare è spingere il confronto».
Per tutti gli interventi al Convegno www.gariwo.net; per la cronaca dell’evento www.mosaico-cem.it