di Paolo Castellano
Lo scorso 25 settembre, Israele ha aperto un collegamento ferroviario ad alta velocità tra l’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv e la capitale Gerusalemme. L’infrastruttura però non è ancora completa. Il progetto definitivo prevede infatti il collegamento diretto tra Tel Aviv e Gerusalemme: una rotta ferroviaria di 60 km. Per ora le rotaie coprono una distanza di 45 km su cui i vagoni possono viaggiare a 160 km/h.
Come riporta Reuters, il progetto è costato 2 miliardi di dollari e ha dimezzato il tempo di viaggio da 40 a 20 minuti. Inoltre è stato costruito un terminal sotto Gerusalemme, raggiungibile attraverso un tunnel scavato a 80 metri di profondità.
È dal 1995 che il governo israeliano aveva in mente di realizzare questa infrastruttura. I lavori, cominciati nel 2005, avevano però subito dei rallentamenti a causa di una mancanza di fondi e di preoccupazioni ambientali. Quando la rete ferroviaria ad alta velocità sarà completata, si potrà viaggiare da Tel Aviv a Gerusalemme in meno di 30 minuti.
«È stato come un sogno diventato realtà… è fantastico e sarà davvero utile alle persone che vogliono raggiungere e lasciare l’aeroporto», ha dichiarato Eli Rothbard, un impiegato 45enne dei servizi di terra dell’aeroporto internazionale di Tel Aviv.
Prima dell’apertura definitiva del 25 settembre, gli ingegneri israeliani avevano effettuato dei test su convogli e binari. L’esito positivo della realizzazione della prima parte dell’infrastruttura ferroviaria israeliana ha provocato l’entusiasmo del primo ministro d’Israele, Benjamin Netanyahu: «È un momento storico che preannuncia una nuova era per Gerusalemme e per Israele».
Il 20 settembre, Netanyahu ha poi viaggiato sul nuovo treno insieme al ministro dei Trasporti Yisrael Katz. Quest’ultimo ha detto che la nuova stazione è stata costruita per celebrare Gerusalemme:«Abbiamo realizzato il collegamento ferroviario quando oggi ci sono delle persone che sfidano e mettono in dubbio il legame tra Gerusalemme e il popolo ebraico».
Nel dicembre del 2017, Katz aveva inoltre affermato che la nuova stazione della capitale israeliana sarebbe stata intitolata al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Un segno di gratitudine per avere riconosciuto Gerusalemme come legittima capitale di Israele nonostante l’opposizione di numerosi stati stranieri.
La reazione dei palestinesi
La recente rete ferroviaria israeliana attraversa i territori della Cisgiordania, acquisiti da Israele nel 1967. Il treno lambisce il villaggio palestinese Beit Surik, che si trova nella periferia di Gerusalemme, e si inerpica per la valle di Latrun, una zona collinare a 25 km dalla capitale israeliana.
Gli abitanti palestinesi si sono lamentati del divieto israeliano che non permette loro di usufruire del mezzo di trasporto. Come scrive Ori Lewis, per questioni di sicurezza i palestinesi non possono recarsi all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, ma devono attraversare via terra la Giordania per raggiungere l’aeroporto di Amman.
«È veramente triste vedere una ferrovia e una moderna tecnologia sul tuo territorio, senza poterla usare a causa dell’occupazione israeliana», ha commentato Mohammed al-Tari, un residente palestinese di Beit Surik.
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