di Redazione
Il 23 ottobre alle 18.30, presso il Palazzo della Triennale, è stata inaugurata la mostra “…ma poi che cos’è un nome. Una mostra sul censimento degli ebrei a Milano del 1938” curata dalla Fondazione CDEC, insieme all’Università degli Studi di Milano, alla Cittadella degli Archivi di Milano e alla Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, nell’ambito delle iniziative di “Milano è Memoria – Gabinetto del Sindaco del Comune di Milano”.
La mostra rimarrà visitabile fino al 18 novembre 2018.
Nell’80° anniversario dell’emanazione delle Leggi antiebraiche, la mostra sul censimento degli ebrei a Milano nel 1938, restituisce al pubblico le dimensioni e il significato di un momento cruciale e tragico della storia italiana. Il censimento del 22 agosto 1938 fu infatti il primo atto razzista e discriminatorio, formale e su scala nazionale, compiuto dal regime fascista nei confronti degli ebrei. Il censimento si svolse in tutti i comuni d’Italia e riguardò tutti gli ebrei, italiani e stranieri residenti e presenti in Italia alla data del 22 agosto 1938. A Milano, alla vigilia del censimento, si stimavano residenti, a seconda delle fonti, tra i 6200 (Unione delle Comunità Israelitiche Italiane), e gli oltre 10.000 ebrei (Ministero dell’Interno).
Organizzata da
Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC
Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Milano
Cittadella degli Archivi del Comune di Milano
Fondazione Memoriale della Shoah di Milano
Con il supporto di
Milano e Memoria – Gabinetto del Sindaco del Comune di Milano
A cura di
Emanuele Edallo (Università degli Studi di Milano), Laura Brazzo e Daniela Scala (Fondazione CDEC)
Progetto di allestimento di
Morpurgo de Curtis ArchitettiAssociati