di Roberto Zadik
Il film di Luca Gianfrancesco racconta la Resistenza della popolazione campana al nazifascismo e alle deportazioni degli ebrei
Proiettato in varie città italiane fra cui Roma, Napoli, Torino, Firenze, Bologna, dopo i tanti premi ricevuti in diversi festival in tutta Europa, ora il film, distribuito dall’istituto Luce Cinecittà, torna a Milano presso lo Spazio Oberdan il 13 dicembre. Ospite d’onore della serata la Senatrice Liliana Segre. Il 4 ottobre il film Terra Bruciata! è stato citato nell’aula della Camera dei Deputati. L’On. Margherita Del Sesto, infatti, a margine della discussione di un provvedimento sull’antisemitismo, ha menzionato il film e l’azione meritoria degli abitanti di Tora, un piccolo centro dell’alto Casertano, in cui i cittadini misero in salvo un gruppo di ebrei napoletani dalle deportazioni tedesche. Alla vicenda è dedicata una scena di Terra Bruciata!. Il film racconta attraverso narrazione cinematografica, ma anche interviste ai protagonisti, la terribile retata nazista avvenuta il 1° novembre 1943 nel piccolo paesino di Conca della Campania, in provincia di Caserta e il miracoloso salvataggio di una cinquantina di ebrei napoletani internati nel piccolo borgo di Tora. Infatti, gli abitanti del luogo, a rischio della vita, non solo non rivelarono la presenza degli ebrei in paese ma, con la collaborazione delle istituzioni, fecero sparire i loro nomi dall’ufficio anagrafe del Comune. Nelle sole provincie di Napoli e Caserta le truppe tedesche deportarono circa 21mila uomini verso i campi di lavoro forzato in Germania. Molti di loro, a causa delle terribili condizioni di detenzione, morirono. Quasi mille invece furono le vittime delle tante rappresaglie che toccarono il territorio del casertano. In seguito alle violenze subite, gli abitanti del luogo organizzarono gruppi di resistenza e, dopo le Quattro Giornate di Napoli, in diversi centri come Riardo, Tora e Piccilli riuscirono a fronteggiare l’esercito tedesco. La terribile ondata di violenze che investì tutto il territorio iniziò immediatamente dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Il “tradimento” italiano e, soprattutto, i tanti episodi d’insubordinazione, scatenarono la vendetta tedesca ai danni dei civili.
Interessante e dal ritmo serrato, il film diretto da Luca Gianfrancesco – documentarista, regista e direttore della fotografia, autore di diversi documentari per la tv e per il cinema e stretto collaboratore del regista Maurizio Scaparro – è stato prodotto dalla Mediacontents production, distribuito dall’Istituto Luce Cinecittà. Le ricerche in merito allo stragismo nazista in Campania sono state affidate allo storico Giuseppe Angelone (docente universitario e redattore delle schede relative alla Campania centrosettentrionale per L’Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia). Il film affronta la paura, la prostrazione, le razzie e le violenze delle truppe tedesche, ma anche la speranza, gli ebrei salvati, come Ziva Modiano che racconta ancora oggi lucidamente l’altruismo della gente del luogo e di chi si è battuto contro l’efferatezza nazista mentre lei era con la sua famiglia nel campo di internamento di Tora. Importante anche la testimonianza di Graziella Di Gasparro, figlia di una delle vittime del massacro che ha fortemente voluto conservare la memoria di quei fatti, avvenuti quando lei era bambina. Con stile sobrio e ben documentato, la pellicola alterna immagini di repertorio e d’epoca a spezzoni di fiction e si avvale di attori capaci come Lucianna De Falco, Paola Lavini, Arturo Sepe e Mino Sferra nella parte di Giacomo Di Gasparro, padre di Graziella. Realizzato con un meticoloso lavoro di squadra e la partecipazione di diversi storici come consulenti scientifici, restituisce una fotografia nitida del contesto storico di quegli anni, mai abbastanza raccontati.