di Ilaria Ester Ramazzotti
Il nuovo video musicale dei Rammstein, band hard rock tedesca, ha suscitato polemiche e reazioni a causa di alcune riprese che mostrano i componenti del gruppo musicale salire al patibolo per essere impiccati con le divise a righe dei prigionieri dei lager nazisti.
Il videoclip, uscito il 28 marzo, fa dà sfondo al primo singolo e al nome del nuovo album dei Rammstein, intitolato Deutschland, che racconta in modo provocatorio alcune tappe della storia tedesca, a partire dalle epoche barbariche. Fra i personaggi, una donna di colore simboleggia con ogni probabilità la Germania.
Nel corso dei nove minuti del cortometraggio, si assiste anche ai 35 secondi che hanno provocato, fin dall’uscita del breve trailer promozionale che ha preceduto di qualche giorno il video, la reazione delle associazioni ebraiche e di alcuni politici e storici. Ne ha parlato anche la stampa italiana.
Josef Schuster, presidente del Consiglio Generale Ebraico in Germania, ha dichiarato che «chi utilizza l’Olocausto per motivi di marketing agisce in modo spregevole e immorale. Al contrario, ci sono molti artisti che nelle loro opere si confrontano in modo dignitoso con la Shoah». «Se i Rammstein dovessero trarre profitti dall’Olocausto grazie al loro video, di fatto insulterebbero i milioni di persone che durante la Shoah hanno sofferto in modo indicibile e sono state assassinate nel modo più crudele».
“Con questo video – ha detto alla Bild Charlotte Knobloch, ex presidente del Consiglio Generale Ebraico –, la band ha oltrepassato la linea. La strumentalizzazione e trivializzazione dell’Olocausto, così come mostrato nelle immagini, è una cosa irresponsabile. I Rammstein abusano della sofferenza e dell’omicidio di milioni di persone per un divertimento frivolo e ripugnante”. Lo riportano La Stampa e il Corriere.
Lo storico ebreo Michael Wolffsohn, come riporta Il Giornale, ha invece definito il video una “forma di profanazione dei cadaveri”.
Felix Klein, commissario per la vigilanza contro l’antisemitismo del governo tedesco, ha dichiarato che «in linea di principio non c’è nulla da ridire su un confronto di natura artistica, ma se il video è stato realizzato solo per provocare e per motivi commerciali, per scandalizzare e cercare di attrarre così l’attenzione, allora viene superata una linea rossa».
Il direttore della Fondazione dei memoriali della Baviera Karl Freller ha invitato i componenti del gruppo rock a visitare i resti del lager di Dachau: «Non voglio dare un giudizio definitivo. Ma la sofferenza e la dimensione disumana dell’Olocausto non permettono il suo utilizzo per motivi pubblicitari allo scopo di far conoscere prodotti di qualsivoglia tipo. In questo caso, a quanto pare, un disco».
I Rammstein, che tornano sulle scene dopo dieci anni dall’uscita del loro precedente album, non hanno voluto rilasciare dichiarazioni in merito alla vicenda.