di Roberto Zadik
Giovedì 2 maggio, presso la Sinagoga Centrale di via Guastalla, si è tenuta l’annuale cerimonia commemorativa dello Yom Ha Shoah, giornata che assieme al Giorno della Memoria rappresenta la commemorazione più importante in materia di Shoah. Durante la cerimonia, in un Tempio decisamente affollato, i ragazzi della Scuola ebraica e del Liceo Classico milanese Berchet hanno ricordato i morti nel nazifascismo leggendo i nomi, più di cinquecento e salendo sul podio davanti all’Aron Ha Kodesh, mentre varie persone, fra cui la senatrice Liliana Segre sono salite per accendere le sei candele in ricordo dei dei milioni di morti, molti dei quali bambini anche molto piccoli, massacrati nei lager di Auschwitz o Bergen Belsen in quel terribile periodo.
Presenti all’iniziativa, oltre al Rabbino Capo Rav Alfonso Arbib e a Susanna Barki, dell’Associazione Figli della Shoah, varie istituzioni comunitarie dai due presidenti Hasbani e Besso, al presidente del Memoriale della Shoah Roberto Jarach, ai consiglieri Sara Modena e Daniele Misrachi, ai rabbini Rav Richetti, Rav Lazar, Rav Hazan, Rav Igal Hazan che hanno intonato una serie di Salmi come solenne preghiera collettiva. Una serata decisamente intensa dove si sono alternate varie testimonianze, dai ragazzi del Berchet che hanno raccontato le drammatiche vicende degli studenti ebrei milanesi del celebre Liceo in quelli anni. In conclusione il Rabbino Capo ha tenuto un importante discorso dove ha sottolineato che “quando si parla di Shoah vengono in mente varie cose allucinanti, testimonianze di una follia e di una sofferenza indicibile che ancora oggi, in diversi elementi, non siamo in grado di spiegare e questo vale anche per sofferenze molto più piccole.”
Soffermandosi sull’importanza del ricordo “cosa facciamo per ricordare” e della lettura dei nomi nella tradizione ebraica chiedendosi se leggere i nomi sia poco o invece rappresenti qualcosa di importante, egli ha evidenziato come essi “rivelino l’essenza della persona”. Nel suo discorso diversi riferimenti al cupo scenario di attuale “rinascita dell’antisemitismo che proviene da varie parti, da sinistra da destra, a Islam in Europa e non solo, si pensi a quanto accaduto a San Diego”. Nell’ultima parte del suo intervento egli ha ricordato l’importanza di allontanarsi dalle menzogne, dai pregiudizi, dalle notizie fale, dal complottismo, al negazionismo e la necessità di cercare la verità contro la propaganda e la mistificazione e di ragionare con la propria testa”