di Paolo Castellano
Il 26 giugno si è svolta la commemorazione per le vittime dell’attacco terroristico al centro ebraico AMIA all’interno quartiere generale delle Nazioni Unite di New York. La celebrazione avviene nel 25° anno dall’esplosione di un furgoncino di Hezbollah che causò 85 morti e 300 feriti a Buenos Aires. Contemporaneamente si svolgeranno altre cerimonie in tutto il mondo.
L’evento si è tenuto nella sede dell’ONU di New York. Sono stati presenti il ministro argentino degli Esteri Jorge Faurie, il 73° presidente dell’Assemblea generale María Fernanda Espinosa, il presidente dell’AMIA Ariel Eichbaum, il presidente della sezione Nord America del Congresso mondiale ebraico (WJC) Evelyn Sommer, i funzionari dell’ONU e i diplomatici di altri paesi. La cerimonia è stata patrocinata dai rappresentanti della comunità ebraica argentina, dalla delegazione argentina permanente alle Nazioni Unite e dal Congresso ebraico mondiale.
Come riporta Algemeiner, Il ministro argentino degli Esteri ha detto che l’Argentina pretende di processare i terroristi, sostenuti dall’Iran e dal gruppo terroristico libanese Hezbollah, che eseguirono l’attentato all’AMIA nel luglio del 1994.
«Non smetteremo mai di chiedere giustizia o di invocare la comparizione degli imputati davanti al tribunale argentino», ha sottolineato Jorge Faurie durante la scorsa cerimonia presso la sede newyorkese delle Nazioni Unite.
Faurie ha inoltre affermato che l’attentato all’AMIA, progettato ed eseguito per volontà iraniana, “non è stato solo un’aggressione contro la nostra comunità ebraica, ma contro tutti i cittadini e la democrazia dell’Argentina”.
Egli ha poi confermato che il suo governo si sta impegnando a “sradicare l’antisemitismo e tutte le forme d’odio che sono il seme della violenza”
85 candele sono state accese durante la cerimonia. Un gesto simbolico per ricordare le vittime del terrorismo iraniano a Buenos Aires.
Come riporta Israel National News, in aggiunta all’appuntamento commemorativo negli Stati Uniti, circa 20 ambasciate argentine sparse per il pianeta hanno celebrato l’anniversario, inclusa l’ambasciata dell’Argentina a Tel Aviv in Israele.
L’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Danny Danon, ha dichiarato che “25 anni dopo il terrificante attacco contro i nostri fratelli e sorelle in Argentina, il terrore iraniano continua ad agire incessantemente contro lo Stato di Israele e il popolo ebraico”. «In assenza di una forte risposta dalla comunità internazionale, è solo una questione di tempo prima che la minaccia iraniana raggiunga il resto del mondo così come ha raggiunto l’Argentina», ha specificato Danon.
Lo scorso marzo, è stato annunciato che Cristina Fernandez De Kirchner, ex-presidente dell’Argentina, verrà processata in data ancora da stabilire con l’accusa di aver insabbiato la responsabilità dei servizi segreti iraniani nell’attentato al centro ebraico AMIA (Asociation Mutual Israelita Argentina) di Buenos Aires del 1994.
Per di più, lo scorso aprile sono apparsi dei graffiti contro Israele nella stazione metropolitana Pasteur-AMIA che si trova a circa 200 metri dall’edificio ebraico. Le scritte, disegnate su un monumento dedicato alla tragedia del ’94, riportavano “Genocidio Israele”.