Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Da dove si evince che il dna di Israel è di essere: pragmatici, tempestivi, di poche parole, ma tanti fatti? Lo impariamo dalla porzione di questa settimana (Vayera) dal comportamento del primo ebreo della storia: Avraham.
Pur avendo appena fatto la circoncisione all’età di 99 anni ed era molto malato, appena Avraham vede i passanti gli corre dietro e gli chiede se vogliono solo un po’ di acqua. Non dice vi offro dell’acqua o quanta acqua volete bensì solo poca acqua. Poteva sembrare che volesse economizzare sull’acqua! Se fosse stato vino forse era più comprensibile economizzare, ma che senso ha risparmiare acqua?
La cosa più strana è che poi Avraham gli offre un grande banchetto, come se fosse una tavola del re, e tutto in pochissimo tempo correndo come un giovanotto. Le massime dei padri ci spiegano che Avraham ci sta insegnando che nella vita bisogna parlare molto meno di quello che si fa: dire poco, ma fare tanto.
Questa l’eredità spirituale che abbiamo ricevuto dal primo ebreo della storia ed è uno dei pregi che Israel è rinomata nel mondo. Cerchiamo di essere dei buoni esempi del nostro primo patriarca e facendo tanto e parlando poco.
Di Rav Shlomo Bekhor