di David Zebuloni
Alla ricerca di una propria identità culinaria, gli chef israeliani si cimentano da decenni in piatti classici della cucina mediorientale e mediterranea rivisitandoli e reinventandoli con grande ingegno e creatività. Il hummus e i falafel, originariamente appartenenti alla cucina libanese, nel tempo sono diventati un emblema della cucina israeliana, nonché un’attrazione straordinaria capace di attirare migliaia di turisti affamati. Così è stato con la shakshuka, la shawarma e i burekas, così sta accadendo con il knafeh.
Originario della cucina egiziana, il knafeh è un dolce a base di semola di frumento, formaggio, pistacchi e acqua di rose. Secondo la tradizione, il knafeh viene servito caldo ed accompagnato da un caffè forte e melmoso o con un the scuro e speziato. Secondo il trend contemporaneo israeliano invece, il knafeh viene servito con del gelato alla vaniglia o ricoperto di nutella. Le reinterpretazioni al piatto tradizionale sono infinite e sempre più estreme. Nel mercato di Mahane Yehuda a Gerusalemme, il kanfeh viene servito salato, con del formaggio di capra e della crema al pistacchio. A Tel Aviv invece, dove le influenze europee sono sempre più forti, il knafeh viene farcito con della crema pasticciera o con una composta di ricotta e ciliegie candite. Ristoranti, pasticcerie, bar e locali vedono nel semplice knafeh la punta di diamante dei loro prestigiosi menu. Persino gli amanti della carne non rinunciano alla specialità egiziana: lo strato croccante di semola viene farcito con della trita di manzo o pollo e il dolce viene trasformato così in un primo elegante e sfizioso.
A Tel Aviv apre il Knafeh Bar e il successo è assicurato: centinaia di israeliani e turisti aspettano in fila per ore e ore davanti al bancone, talvolta spingendo e sgomitando solo per poter dire di “esserci stati”. Non prima di aver immortalato il momento e caricato la foto su instagram, ovviamente. Persino nell’ultima edizione di MasterChef Israel, i concorrenti dovevano presentare ai giudici insaziabili una rivisitazione della pietanza per poter essere ammessi al programma. Scopriamo così che il knafeh può essere servito dentro un bagel o spacciato per made in italy, se solo farcito di mozzarella e ricoperto di sciroppo agli agrumi.
In perfetto clima invernale, in vista della festa di Hannuka, la rete di pasticcerie Neeman inaugura una nuova serie di bomboloni dai colori e dalle forme tanto improbabili quanto invitanti. Tra i vari esperimenti astrusi e poco riusciti, ovviamente, arriva il “bombolone al knafeh”. Si tratta di un bombolone soffice e dorato, ripieno di formaggio dolce e ricoperto di uno strato croccante di semola. Geniale? Forse. Buono? Ni. Israeliano? Beh, decisamente sì.