di Ilaria Ester Ramazzotti
Mantenere uno stile di vita e un regime alimentare adatto a mantenere una buona salute psico-fisica, ridurre lo stress e aumentare le proprie difese immunitarie, è sempre una scelta vincente. Anche nei tempi del coronavirus. La startup israeliana Tastewise ha così studiato attraverso elaborazioni informatiche quali sono le richieste e le parole chiave pronunciate da chi vuole scegliere al meglio gli alimenti più funzionali a combattere malattie e mantenersi in salute.
Secondo le ricerche svolte dall’azienda, una domanda su tre posta per valutare l’acquisto di cibo riguarda proprio la funzionalità degli alimenti rispetto a un risultato salutare, in ragione dei benefici che apporta. Questo alimento migliorerà la salute dell’intestino? Favorisce una pelle più sana? Aumenta la concentrazione? Queste, nel concreto, sono alcune delle esigenze di chi viole comprare del cibo in modo più consapevole.
Così, nei giorni dell’epidemia da Covid-19, l’uso di parole e espressioni come “immunità”, “alleviare lo stress” e “benefici medicinali” del cibo è notevolmente aumentato. Nei discorsi relativi al cibo, il termine “sistema immunitario” è adesso più usato del 66% ogni mese, rivela Tastewise. In tempi normali, dovrebbe essere il contrario quando ci avviciniamo alla fine dell’inverno, “ma il Covid-19 ha cambiato questa situazione”.
L’azienda mostra esempi specifici fra gli alimenti più di tendenza relativamente al benessere: il sambuco e le verdure in salamoia per la salute del sistema immunitario, il rosmarino per alleviare lo stress, il melone per la cura della malattia, il kombucha per la salute dell’intestino, la camomilla per proprietà le sue anti-infiammatorie.
Analizzando miliardi di dati estrapolati dalle interazioni sui social media, fra ricette online e i menu di 274 mila ristoranti, Tastewise ha approfondito le motivazioni dei consumatori per conto dell’industria alimentare e delle bevande. Nel 2019, il 37% dei consumatori era alla ricerca di cibi e bevande portatori di benefici funzionali alla salute, in misura del 23% in più rispetto allo scorso anno.