di Paolo Castellano
L’antisemitismo arriva anche sull’applicazione più usata dagli adolescenti d’Italia e dai giovani di tutto il resto del mondo. Stiamo parlando della app TikTok che consente di pubblicare video divertenti. Finora TikTok ha consolidato i suoi numeri record anche nel nostro paese. Il 15 aprile l’applicazione cinese, dopo le accuse di poca trasparenza sul trattamento dei dati del suo miliardo di utenti, è finita sotto i riflettori dopo un servizio del telegiornale satirico Striscia la Notizia. Roberto Lipari, che ha realizzato la breve inchiesta, ha condiviso con gli spettatori di Canale 5 i contenuti antisemiti degli utenti italiani di TikTok. Questi contenuti sono realizzati da bambini delle medie e delle elementari che imitano i comportamenti degli utilizzatori più grandi.
Nelle ultime settimane sta infatti spopolando una challenge dedicata al black-humor. Gli utenti sono invitati a produrre brevi video politicamente scorretti e a pubblicarli sulla piattaforma per ottenere consenso e popolarità. Il problema è che alcuni iscritti minorenni hanno iniziato a creare brevi clip antisemite sugli ebrei. Il format antisemita riguarda “il miglior combustibile”. Gli autori dei contenuti si domandano, riprendendosi con i telefonini, quale sia il miglior combustibile al mondo. Dopo aver elencato alcuni materiali come benzina e legno, ecco che spunta l’accostamento antisemita: “il miglior combustibile sono gli ebrei“.
«La tecnologia è una grandissima risorsa che ci permette di fare smart-working. Se da un lato la tecnologia è una grandissima risorsa, dall’altro può diventare un’arma pericolosissima nelle mani sbagliate», ha commentato Lipari. «Da un lato TikTok può essere utilizzato per fare cose divertenti, dall’altro per fare cose del tutto diverse. Non capisco più se siamo nel 2020 o nel 1920. Ma il problema è che non è un video singolo. Questa è una challenge ovvero tante persone che fanno lo stesso video. Soprattutto, come si può vedere da alcuni video, gli utenti TikTok spesso sono dei bambini. Molti commentano i video dicendo che è vero e proprio black-humor. Basta studiare un po’ di comicità per capire che in questo caso il black-humor non c’entra niente».
A conti fatti, di chi è la responsabilità di questi gesti antisemiti? Dei genitori, della piattaforma o dei bambini?