Domenica 26 aprile la Comunità Ebraica di Milano ha commemorato la Liberazione in un incontro su Zoom incentrato sulla Rinascita della Comunità ebraica di Milano all’indomani della Liberazione. Molti gli interventi di esperti e personalità istituzionali e comunitarie. A seguirlo almeno 400 persone (250 i device connessi).
A introdurre l’evento virtuale Gadi Schoenheit, che ha spiegato l’importanza di ricordare, all’interno delle celebrazioni per il 25 aprile, anche la rinascita della Comunità ebraica di Milano. “Il 25 aprile era un mercoledì e due giorno dopo, il venerdì, gli ebrei sopravvissuti si trovarono davanti alle macerie della sinagoga di via Guastalla per la prima funzione dopo la Liberazione – ha spiegato -. E poi il sabato mattina, per proseguire in via Unione, nella sede improvvisata della comunità e della sinagoga. A metà maggio riapre la scuola ebraica di via Eupili, senza cattedre e banchi. E a giugno esce il primo numero del Bollettino, fondato da Gualtiero Morpurgo. A questa rinascita dedichiamo i 75 anni della nostra liberazione”.
La vicinanza delle autorità
In rappresentanza della Regione Lombardia, Alan Rizzi, sottosegretario con delega ai Rapporti con le Delegazioni Internazionali, ha espresso la propria vicinanza alla Comunità ebraica di Milano. Il vicesindaco Anna Scavuzzo ha sottolineato l’apporto indiscutibile della comunità ebraica alla rinascita e ricostruzione di Milano.
Filippo del Corno, assessore alla cultura del Comune di Milano, ha sottolineato come la comunità ebraica sia stata protagonista nel percorso che ha portato alla liberazione, e come il messaggio di rinascita assuma ora un particolare significato, “una nuova spinta ad acquisire nuove conoscenze storiche e speranza per il futuro”.
Dopo le autorità locali, sono intervenute quelle ebraiche. Il presidente della CEM Milo Hasbani ha espresso il desiderio di “potere tornare a sfilare, nel corteo del 25 aprile, dietro agli striscioni della Cem, della brigata ebraica e movimenti giovanili”.
“La comunità di Milano è un punto di riferimento fondamentale per l’ebraismo italiano, a cui le comunità italiane guardano con interesse per le tante attività che offre anche a livello nazionale – ha dichiarato la presidente Ucei Noemi Di Segni -. E’ un esempio perché è parte di un tessuto sociale che partecipa alla formazione di forme politiche di governo e dà il proprio contributo con sapere e sensibilità ebraica, con coscienza di essere parte di una città in grande evoluzione”.
In un bellissimo e sentito intervento, Rav Arbib ha sottolineato la “capacità di risorgere dalle ceneri del popolo ebraico” e come la preghiera davanti alle macerie di via Guastalla sia stato un evento eccezionale, di enorme importanza.
Resistenza ebraica e Shoah
Il direttore del Cdec Gadi Luzzatto Voghera ha illustrato come nella storiografia questi due grandi argomenti si siano evoluti nel tempo. “La storiografia della Shoah per decenni ignora la Resistenza – ha spiegato -. Solo con l’ingresso nell’era del testimone, negli anni ’90, questa visione cambia e si arriva anche al riconoscimento del ruolo della Brigata Ebraica, che solo nel 2004 può essere rappresentata nella manifestazione del 25 aprile”.
“A 75 anni dalla Liberazione, questa data è legata anche alla liberazione da un sistema di discriminazione – ha aggiunto Milena Santerini, vicepresidente del Memoriale della Shoah di Milano -. Si è concluso un modo di vedere politica, storia e società che aveva al suo interno il concetto di esclusione, di discriminazione. Ma il rischio che si ripeta non è ancora finito”.
Roberto Cenati, presidente Anpi provinciale di Milano, ha ripercorso la storia di tre importanti figure della resistenza ebraica milanese: Eugenio Colorni, Eugenio Turiel e Leo Valiani.
Le testimonianze
È poi stato proiettato un emozionante video di uno degli ultimi interventi pubblici, in regione Lombardia, di Liliana Segre, in cui la senatrice racconta il suo ritorno a Milano dopo la Liberazione.
Bellissima ed emozionante, infine, la carrellata di ricordi famigliari di membri della Comunità di Milano, che hanno risposto con entusiasmo e numerosi all’invito a raccontare flash della propria vita (o di parenti defunti) durante e subito dopo la Liberazione.
Ci scusiamo per la qualità non perfetta del video.