di Ilaria Ester Ramazzotti
Da ragazza, Lyubov Volchek ha contribuito a salvare Olga Shulman, 11 anni, che nel 1941 era stata radunata nella piazza della città Hlusk, nella Bielorussia centrale, per essere assassinata con altri membri della comunità ebraica locale. La bambina faceva parte dei 3.500 ebrei residenti nella zona, ed è sopravvissuta fingendosi morta sotto il corpo della madre. La madre di Lyubov Volchek l’ha prima accolta in casa e poi nascosta e sostenuta in una capanna per ragioni di sicurezza.
Lo Yad Vashem ha riconosciuto Lyubov Volchek e la sua famiglia Giusti tra le nazioni, ma attualmente la signora ormai novantenne abita in stato di povertà in una casa di Hlusk senza servizi igienici interni al suo appartamento e senza riscaldamento centralizzato. L’associazione From the Depths ha lanciato una raccolta di fondi per lei. Lo riporta il Jerusalem Post.
Secondo il britannico-israeliano Jonny Daniels, che gestisce l’organizzazione dedicata all’aiuto e al sostegno dei Giusti in difficoltà, Lyubov Volchek “vive in condizioni incredibilmente pessime e non riceve alcun sostegno di tipo costante”. In un video pubblicato di recente sui social, Daniels ha raccontato l’intera vicenda storica e intervistato l’anziana signora, sottolineando che: “Le abbiamo portato cibo e medicine sufficienti per alcuni mesi, ma ne ha bisogno di più. In collaborazione con la comunità ebraica di Babruysk, quella più vicina, le acquisteremo un appartamento vicino alla sinagoga, in modo che possa essere adeguatamente curata nei suoi ultimi anni; sarà una parte cara della comunità e potrà avere tutto ciò di cui ha bisogno”.