Usa: scandalo giudiziario. L’attentatore di Monsey prosciolto dalle accuse

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Usa, scandalo giudiziario: Thomas Grafton prosciolto dalle accuse per problemi mentali, nonostante il massacro a casa di Rav Rothemberg e la morte di Josef Neumann 

di Roberto Zadik
È passato un anno e mezzo da quella tragica sera del 28 dicembre 2019 quando, nel quartiere ortodosso newyorchese di Monsey, il 38enne Thomas Grafton irrompeva a casa di Rav Chaim Rothemberg perpetrando un sanguinoso attacco a colpi di machete proprio durante i festeggiamenti per Chanukkà. Cinque persone gravemente ferite delle quali una, Josef Neumann morì a fine marzo dell’anno scorso, a 72 anni, dopo quattro mesi di coma.

E ora a sorpresa la “doccia fredda” della Corte di Giustizia Americana: Grafton sarebbe stato definito “inadatto” per essere processato, come riportano i siti Algemeiner e Jns, Jewish News Syndicate.
Motivo della decisione? Le sue turbe psichiche che arriverebbero, addirittura, a sollevarlo dalla imputabilità per tutte le accuse e confermando quanto era stato deciso nel gennaio 2020.

Secondo quanto riporta invece il New York Daily News, l’avvocato della Corte Lindsay Keenan ha motivato il provvedimento  “data l’attuale impossibilità che in un prossimo futuro l’imputato diventi in grado di essere giudicato”.

Anche l’avvocato di Grafton, Michael Sussman ha ribadito che il suo assistito soffre di problemi mentali. La decisione è molto dolorosa e difficile da accettare, vista la brutalità e la violenza dell’aggressione antisemita.

Quella sera, Grafton si era  intrufolato nella dimora di Rav Rothemberg  seminando il panico davanti a un centinaio di persone per poi scatenare la sua furia contro le vittime, a colpi di machete; poi aveva tentato di rifugiarsi nella sinagoga adiacente, ma la porta era sbarrata. Così si era dato alla fuga ma era stato intercettato dalla polizia che l’aveva catturato e arrestato.

Secondo quanto riportato dal sito eu.recordonline.com Thomas Grafton continuerebbe a ricevere trattamenti psichiatrici presso un’apposita struttura, in attesa di nuovi accertamenti che verranno effettuati il prossimo maggio dalla Corte Distrettuale Americana. Il sito rivela interessanti particolari sulla prossima udienza che a quanto pare è  stata indetta per il 10 maggio davanti al Giudice della Corte della Contea di Rockland, Kevin Russo. Per adesso gli inquirenti si mantengono prudenti e i famigliari dell’omicida continuano a sostenere la versione della sua follia, negando qualsiasi sentimento antisemita da parte sua. Ma queste dichiarazioni sono smentite dal particolare che, dopo l’arresto, l’Fbi aveva trovato a casa di Grafton il cellulare contenente file sul nazismo e su Hitler.