di Redazione
In occasione dell’anniversario della Liberazione del campo di Mauthausen, il 5 maggio 1945, al Cimitero Monumentale di Milano si è tenuta l’annuale una cerimonia in ricordo dei Deportati politici e ‘razziali’ caduti nei lager nazisti e dell’atroce esperienza delle Deportazioni e dello Sterminio organizzata dall’ANED Associazione Ex Deportati nei campi nazisti.
Alla cerimonia, nel pieno rispetto della normativa Anti-Covid e del distanziamento, ha partecipato con una piccola delegazione anche la Comunità ebraica di Milano, composta da alcuni studentesse della Scuola e da Talia Bidussa, accanto a rappresentanti di ANED, ANPI, Fondazione Memcda della Deportazione, Comune, Città Metropolitana e Regione, Figli della Shoah, Memoriale della Shoah e CDEC.
“In giorni in cui vediamo saluti romani nelle piazze della nostra città, e in cui si discute del significato delle parole, rivendichiamo non il nostro diritto ad usare parole che sappiamo offendere e ferire gli altri, per raggiungere non si sa bene quale scopo o libertà, ma ribadiamo il dovere di essere empatici, tendere una mano, calarci nei panni del prossimo – ha dichiarato Talia Bidussa -. Nella scelta di cosa decidiamo di rivendicare sta la chiave di volta, la nostra crescita, il nostro andare verso una comunità umana di tutti, estendendo la forbice dei diritti e delle tutele, oppure al contrario rimanere una società esclusiva, per pochi”.
Al Cimitero ebraico, oltre al tradizionale saluto di Dario Venegoni, presidente nazionale ANED, si è svolta anche la preghiera recitata da Rav Levi Schaikevitz.