di Redazione
Ebrei e Giapponesi: ne scriveva Isaia Ben Dasan, raccontandoli attraverso una moltitudine di similitudini. “I giapponesi come gli ebrei, testimoni e vittime del razzismo e della discriminazione; protagonisti dell’innovazione e dell’invenzione; cosmopoliti di natura; apolidi per necessità e tuttavia sempre legati alla loro cultura di origine”.
Leonardo Pellegatta espone un progetto fotografico/visuale, su una leggenda tra Giappone e via della seta… lungo la quale sono in cammino anche gli ebrei.
Kagome Kagome
In mostra fino al 6 giugno 2021 alla Galleria Lorenzo Vatalaro, Piazza San Simpliciano 7, Milano
Orari Galleria: 10.30 – 20.00
L’uccello nella stia,
Quando, oh quando verrà fuori?
Nella notte dell’alba
La gru e la tartaruga scivolano
Chi è dietro di te ora?
Kagome Kagome è un’antica filastrocca giapponese. Ciò che il testo esprime è avvolto nel mistero. Un’interpretazione è che il termine “kagome” possa essere riferito alla sua forma, la stella a sei punte. Alcuni studiosi hanno una teoria secondo la quale la stella a sei punte si riferisce strettamente al Monte Tsurugi, la
cima più alta dell’isola di Shikoku in Giappone, e credono che l’Arca dell’Alleanza possa essere nascosta da qualche parte nella montagna. Secondo questa idea, dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme, alcune tribù dell’antico popolo israelita si trasferirono in Estremo Oriente e muovendosi lungo la Via della Seta, approdarono infine nel Giappone centrale 2.700 anni fa.
Kagome Kagome apre questa leggenda attraverso un viaggio visivo e sonoro, descrivendo le orme immaginarie degli antichi popoli che collegano il loro cammino con la luce dell’Universo…
… più mi addentravo nella valle e la montagna di Iya, più le tracce di questa leggenda legata agli antichi ebrei
apparivano sul mio cammino come vere e proprie coincidenze, come se una mano mi guidasse verso un viaggio
all’inverso ritrovando le mie radici dall’altra parte del mondo.
La mostra di Leo Pellegatta è inserita nel progetto ADFINIS [dal lat. affinis «confinante», comp. di ad- e fines «confini»]
L’intento di questo progetto è porre in essere delle relazioni. Perseguire questo scopo ha a che vedere con una visione che trova senso nel valore che riconosciamo al lavoro degli artisti e delle loro opere.
ADFINIS propone, in un ciclo di cinque personali e una collettiva, cinque autori differenti. Personalità distinte che allo stesso tempo s’interrogano, in un gioco di avvicinamento reciproco e di scoperta sulla potenzialità dell’incontro. Tutte ricerche che incrociano il mezzo fotografico come mezzo espressivo. La fotografia come strumento, come punto di partenza e come sguardo.
Film / Photography: www.leopellegatta.org
Leonardo Pellegatta è nato a Milano, vive e lavora a Tokyo dal 2003 al 2018.
Leo è noto per le sue esplorazioni oniriche e surreali dell’intimo dialogo tra luogo, tempo e memoria.
BFA in fotografia presso la School of Visual Arts di New York, ha lavorato a lungo nel campo del teatro, del cinema etnografico e sperimentale; collaborando frequentemente con musicisti e scrittori.
Nei suoi progetti ha spesso esplorato gli impulsi artistici agli albori del cinema e della fotografia, mettendo in dialogo immagini, suono e musica.
Il suo lavoro è stato pubblicato e presentato in mostre e festival internazionali come: Hors Pistes Festival, Centre Pompidou di Parigi (2011); Sound, Art & Performance – Experimental Festival, Tokyo Wonder Site (2012); Biwako Biennale (2017); e diverse edizioni di KG+ Kyotographie photo festival, a Kyoto.