di Paolo Castellano
I palestinesi bocciano l’Autorità Palestinese e promuovono i terroristi di Hamas, auspicando il ritorno di un conflitto armato con Israele. Almeno questa è l’istantanea che emerge da un recente studio prodotto dal Centro palestinese per la politica e la ricerca sui sondaggi. Secondo l’indagine, resa nota il 16 giugno, l’atteggiamento della maggior parte dei palestinesi avrebbe subito un “cambio di paradigma”.
Come riporta Algemeiner, lo studio ha coinvolto 1.200 adulti palestinesi che sono stati intervistati di persona in 120 località casuali di Giudea, Samaria e Striscia di Gaza tra il 9 e il 12 giugno 2021. Il risultato evidenza un cambio di mentalità tra i palestinesi. L’opinione “Hamas meriterebbe di rappresentare e guidare di più il popolo palestinese” è stata sostenuta dal 53% del campione intervistato.
Sebbene il margine d’errore si dato al 3%, lo studio ha registrato che il 73% degli intervistati ha sostenuto che “Hamas abbia vinto il recente conflitto con Israele“. Il 18% ha invece affermato che nessuna delle due parti abbia vinto, mentre il 2% ha detto che entrambe abbiano vinto. Soltanto 1% ha attribuito la vittoria all’esercito israeliano.
Il 72% del campione ha poi sostenuto che “Hamas abbia attaccato Israele il 10 maggio per difendere Gerusalemme e la moschea di al-Aqsa“. Il 9% ha invece affermato che si trattasse di una protesta contro Abbas per l’annullamento delle elezioni. Il 65% dei palestinesi coinvolti nel sondaggio hanno però dichiarato che Hamas abbia raggiunto l’obiettivo di porre fine alle restrizioni israeliane riguardanti l’accesso dei musulmani alla Spianata delle moschee e di aver fermato gli sfratti delle famiglie arabe nel quartiere Sheikh Jarrah di Gerusalemme.
Un’ampia maggioranza di intervistati ha infine ammesso di aver provato orgoglio nell’assistere alla performance militare di Hamas nella Striscia di Gaza. Per questo motivo, il 39% del campione palestinese si è detto orgoglioso delle azioni di Hamas che hanno riportato in “prima linea nella politica araba e internazionale” la causa palestinese.
Infine, lo studio ha registrato l’abbandono delle posizioni diplomatiche a favore di quelle più violente. Il 60% degli intervistati ritiene più efficace una guerra con Israele e non gradisce un ritorno ai negoziati per la pace.