Grandi registi ebrei nascosti: morto a 91 anni Richard Donner “Re” del cinema d’intrattenimento. Dalla fantascienza con Goonies all’azione con Arma Letale
di Roberto Zadik
Nel dorato mondo di Hollywood molti sono gli autori ebrei “sommersi” che raramente svelarono al pubblico le loro radici ebraiche. Fra questi sicuramente l’acclamato regista Richard Schwartzberg che divenne famoso con lo pseudonimo ben più americano di Richard Donner, morto lo scorso 5 luglio a 91 anni dopo una vita di successi in nome del cinema disimpegnato e commerciale lontano anni luce dallo stereotipo di regista ebreo intellettuale alla Woody Allen.
Molti gli omaggi che hanno attraversato il web, fra questi quello del prestigioso New York Times che in un articolo di Anita Gates analizza la carriera e la personalità del regista di Arma Letale, Superman e Goonies. Come ha specificato l’articolo egli nacque a New York il 24 aprile 1930 da una famiglia ebraica russa medio borghese nel quartiere popolare del Bronx e per oltre mezzo secolo non si è mai fermato girando una lunga serie di pellicole, sia come regista che come produttore.
A dare la notizia della scomparsa sua moglie Lauren Schuler Donner sposata dal 1986 che lo seguì nella realizzazione dei suoi film come co-produttrice anche se non è stata specificata la causa del decesso. Il sito rivela vari aneddoti e curiosità sul grande regista scomparso. Ad esempio uno dei suoi più grandi incassi fu Superman del 1978 divenne un trionfo riesumando un supereroe che non veniva considerato dagli anni ’50 quando gli dedicarono la serie tv Le Avventure di Superman così come egli prese in mano la regia di Goonies quando il suo amico Steven Spielberg gli disse “Sei molto più bambino di me “ e per questo decise di dirigerlo nel 1985.
Proprio Spielberg intervistato dal sito ne ha ricordato la laboriosità e la meticolosità, la versatilità di generi e tematiche, la sua abilità come motivatore, il senso dell’amicizia e l’entusiasmo che “lo rendeva un vero fanciullo tutto il tempo e con tutto il cuore”.
Ricostruendone la carriera, la sua famiglia e soprattutto suo padre voleva che studiasse finanza ma dopo averlo iscritto alla New York University egli abbandonò dopo due anni. Fu così che iniziò ad avvicinarsi sempre di più al mondo dello spettacolo. Prima con le serie tv già dagli anni ’50 in cui recitava ruoli marginali come nel “Somerset Maugham TV Theater” per poi cimentarsi nei suoi primi film come “X 15” del 1961 con una star come Charles Bronson.
Il centro della sua carriera fu il ventennio fra la fine degli anni ’70 con il già citato Superman e la fine degli anni ’90 e il sodalizio con l’attore australiano Mel Gibson diretto anche nel western umoristico Maverick con Jodie Foster e negli altri tre episodi di Arma Letale 2.
Molto apprezzato dai suoi tanti colleghi e collaboratori, il sito algemeiner.com, riporta alcune dichiarazioni dopo la sua scomparsa. Kevin Feige presidente dei Marvel Studios l’ha definito “il suo mentore” mentre Patty Jenkins regista del film Wonder Woman ha scritto su Twitter “Uno dei più grandi registi americani di tutti i tempi. Ci mancherà a tutti”.
Fra gli omaggi, la star di Goonies Sean Austin ha scritto sempre sullo stesso social “Richard aveva la voce più forte che si potesse immaginare. Chiedeva attenzione e rideva in maniera fragorosa ed era un tipo così divertente e premuroso e percepivo le sue attenzioni, all’epoca del film avevo solo 12 anni”. Molto legato a sua moglie, con lei produsse una dozzina di pellicole fondando la casa di produzione “Donners Company” e la sua ultima fatica è stata 16 Blocks con l’attore Bruce Willis nel 2006.
Una vita intensa e una carriera di successo per un regista che ha intrattenuto le masse con la vivacità delle sue trame e le avventure dei suoi protagonisti.